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Cazzate => News => Topic aperto da: Lapisâ„¢ - Novembre 01, 2012, 20:06:41 pm

Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 01, 2012, 20:06:41 pm
Ho già incaricato J.O. karenina di curare questo 3D
ma chiunque trovi articoli economici interessanti è invitato a postarli
Mettete sia il link che l'articolo
Grazie ;)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 05, 2012, 22:42:02 pm
http://www.cds-info.com/ (http://www.cds-info.com/)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 05, 2012, 22:53:27 pm
http://www.lepoint.fr/economie/exclusif-competitivite-et-cout-du-travail-ce-que-mijote-le-gouvernement-05-11-2012-1524869_28.php
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 05, 2012, 22:56:14 pm
Grazie a lupoalberto per le segnalazioni ;)


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Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 05, 2012, 23:14:20 pm
Grazie a lupoalberto per le segnalazioni ;)


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http://simonespetia.wordpress.com/2012/11/05/a-chi-dare-la-colpa-grafico/ (http://simonespetia.wordpress.com/2012/11/05/a-chi-dare-la-colpa-grafico/)

di niente....avevo un po' di tempo  ;)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 12, 2012, 22:30:02 pm
Li avvertite voi quelli che stanno ancora in fila per l'iphone5?  :whistling:

http://finance.yahoo.com/blogs/daily-ticker/forget-iphone-5-apple-start-production-iphone-5s-143810251.html (http://finance.yahoo.com/blogs/daily-ticker/forget-iphone-5-apple-start-production-iphone-5s-143810251.html)
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 12, 2012, 22:36:50 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 13, 2012, 19:52:54 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.

4 anch'io  :tt2:

una volta apple faceva tendenza e indicava la strada...ora sta cominciando a capire cosa significa inseguire, per di piu' l'atteggiamento di apple nei confronti degli utenti è di una strafottenza al limite dell'accettabile. 1 anno di garanzia contro i 2 della legge europea 2, il prezzo è quello al centesimo di euro. sconti? zero...qualsasi cosa la paghi. Praticamente il messaggio apple è: non lo vuoi? vaffankulo  :biggrin5:

prima o poi questa politica la pagherà....anzi, la cosa già cominciata perchè in 2 mesi il titolo ha perso circa il 20%
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 13, 2012, 21:49:09 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.

Da te non mi sarei aspettata un simil commento sulla mela .....fare un paragone tra apple e nokia mi pare ardito...

Comunque per rimanere in tema:

http://www.francescocaruso.ch/una-apple-al-giorno/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 13, 2012, 21:51:42 pm
Questo è interessante per capire come potrebbe andare a finire.....

http://www.francescocaruso.ch/keynes-e-il-declino-dellimpero-americano/
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 13, 2012, 22:02:35 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.

Da te non mi sarei aspettata un simil commento sulla mela .....fare un paragone tra apple e nokia mi pare ardito...

Comunque per rimanere in tema:

http://www.francescocaruso.ch/una-apple-al-giorno/

Dimmi quanti pensavano 5 anni fa che Nokia sarebbe evaporata
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 13, 2012, 22:16:04 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.

Da te non mi sarei aspettata un simil commento sulla mela .....fare un paragone tra apple e nokia mi pare ardito...

Comunque per rimanere in tema:

http://www.francescocaruso.ch/una-apple-al-giorno/

Dimmi quanti pensavano 5 anni fa che Nokia sarebbe evaporata

Per carità tutto può succedere.....ma il successo di Nokia era stato far comprare un telefonino a tutti.....
quello di Apple è per chi non si accontenta  di un telefonino qualunque
e, nonostante la crisi.....vedi come vendono

e poi Apple non fa solo iphone.....
e poi.... e poi da te non me lo sarei aspettato   :ski-martellate:
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 13, 2012, 22:22:08 pm
Io vado benone col 4 :)
Mi sembra però che dalla dipartita di Jobs ai produttori di mele sia venuta un po' d'ansia da prestazione.
Abbiamo visto finire Nokia, okkio che nessuno è immune.

Da te non mi sarei aspettata un simil commento sulla mela .....fare un paragone tra apple e nokia mi pare ardito...

Comunque per rimanere in tema:

http://www.francescocaruso.ch/una-apple-al-giorno/

Dimmi quanti pensavano 5 anni fa che Nokia sarebbe evaporata

Per carità tutto può succedere.....ma il successo di Nokia era stato far comprare un telefonino a tutti.....
quello di Apple è per chi non si accontenta  di un telefonino qualunque
e, nonostante la crisi.....vedi come vendono

e poi Apple non fa solo iphone.....
e poi.... e poi da te non me lo sarei aspettato   :ski-martellate:

L'allieva tira le orecchie al maestro
È segno del tempo
 Usavo il Mac quando tutti avevano il pc
Facevamo pizze clandestine a mo' di massoneria per scambiarci i programmi
Poi Apple si è evoluta ha capito che doveva mettersi in vetrina per farsi amare di più e l'ho seguita ed amata ed a oggi non ne ho trovata una più bella.
Ma ci sarà un giorno in cui un'altra mela mi farà l'occhiolino ed il Vix della mia infedeltà è estremamente alto.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 13, 2012, 22:39:20 pm
Maestro questa è poesia e io mi trovo in difficoltà a rispondere....

 :innocent:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 13, 2012, 23:20:09 pm
http://www.linkiesta.it/unicredit-italia (http://www.linkiesta.it/unicredit-italia)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 13, 2012, 23:21:56 pm
Non solo Jap  :skiforum-specchio:
http://www.linkiesta.it/debito-italia-cannata-crisi (http://www.linkiesta.it/debito-italia-cannata-crisi)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 14, 2012, 14:55:41 pm
http://www.economy2050.it/previsioni-uelitalia-pareggio-bilancio-2014/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 14, 2012, 19:45:21 pm
@bimboalieno: 1° semestre 2012: i ricavi pubblicitari di Google hanno superato quelli di tutti i quotidiani e i periodici americani messi insieme

Lo sapevate? Sapevatelo allora  :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 14, 2012, 20:15:54 pm
@bimboalieno: 1° semestre 2012: i ricavi pubblicitari di Google hanno superato quelli di tutti i quotidiani e i periodici americani messi insieme

Lo sapevate? Sapevatelo allora  :biggrin5:

Davvero!! Chi l' avrebbe mai creduto? Solo 10 anni fa pareva fantascienza....
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 14, 2012, 20:22:33 pm
 :diablo2: pure che il nostro forum superi Fol e IO messi insieme sembra fantascenza  :diablo2:
ma qui siamo tutti fulminati, abbiamo ingaggiato pure l'unto dal Signore degli anelli
e ci crediamo, giro 2 anni diventiamo i nummeri1  :725424:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 14, 2012, 21:52:34 pm
:diablo2: pure che il nostro forum superi Fol e IO messi insieme sembra fantascenza  :diablo2:
ma qui siamo tutti fulminati, abbiamo ingaggiato pure l'unto dal Signore degli anelli
e ci crediamo, giro 2 anni diventiamo i nummeri1  :725424:

Troppa degustazione non fa bene Lapis........ :biggrin5:
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 14, 2012, 21:57:02 pm
Questa me la segno e te la faccio leggere fra 2 anni
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 15, 2012, 14:37:42 pm
@bimboalieno: La Spagna prepara un piano B: chiedere gli aiuti a FMI invece che a UE. Rajoy vuole più Obama e meno Merkel nel motore
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 16, 2012, 14:18:17 pm
http://www.mercatiematerie.it/component/content/article/36-companies/2383-berny-si-difende-a-rilancia-il-qe.html
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 16, 2012, 16:04:35 pm
Fed: nuovo stress test per le banche con un "Severely Adverse Scenario": disocc 12% PIL -5% e... borse a -50%.....ottimisti eh?  :biggrin5:

http://www.federalreserve.gov/newsevents/press/bcreg/bcreg20121115a1.pdf (http://www.federalreserve.gov/newsevents/press/bcreg/bcreg20121115a1.pdf)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 16, 2012, 16:10:21 pm

Il digitale non è in agenda. Né pee il l Governo né per gl'italiani....e si sta perdendo un'altra occasione.

http://www.techeconomy.it/2012/11/12/fare-gli-italiani-digitali/ (http://www.techeconomy.it/2012/11/12/fare-gli-italiani-digitali/)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 16, 2012, 16:15:47 pm
En plein di disastri nell'Annus Horribilis d'Italia del governo Monti: cede di schianto anche l'export

Mi riesce veramente difficile ricordare un governo peggiore di questo...e meno male che dovevano essere i salvatori della patria.

La prox volta avvertitemi che mi salvo da solo, grazie  :dita:

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-16/export-italia-cosi-male-102437.shtml?uuid=Ab1zPQ3G (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-16/export-italia-cosi-male-102437.shtml?uuid=Ab1zPQ3G)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 18, 2012, 20:47:59 pm
En plein di disastri nell'Annus Horribilis d'Italia del governo Monti: cede di schianto anche l'export

Mi riesce veramente difficile ricordare un governo peggiore di questo...e meno male che dovevano essere i salvatori della patria.

La prox volta avvertitemi che mi salvo da solo, grazie  :dita:

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-16/export-italia-cosi-male-102437.shtml?uuid=Ab1zPQ3G (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-16/export-italia-cosi-male-102437.shtml?uuid=Ab1zPQ3G)

Non penso che questo sia il migliore dei governi, anzi ha molti difetti.....ma non dimentichiamo che un anno fa eravamo sul punto di non ritorno e mancavano i soldi per pagare stipendi e pensioni.......

Significava essere prossimi al default  :scratch:

E' già un successo aver ridotto lo spread......come conseguenza della fiducia riacquistata sui mercati.
Forse non ci rendiamo conto della situazione di un anno fa....quando i tassi sui Bot a breve superavano i tassi del BTP a 10 anni....ho visto cose allucinanti sui book del MOT.....sospensioni e nessuno che comprava...
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 18, 2012, 21:08:30 pm
http://www.mercatiematerie.it/component/content/article/36-companies/2386-pull-back-oppure-1929-patter.html
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 18, 2012, 22:42:45 pm
http://www.mercatiematerie.it/component/content/article/36-companies/2386-pull-back-oppure-1929-patter.html

Se non è zuppa è panbagnato
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 19, 2012, 13:09:48 pm
IPO SEA: QUELLO CHE LA STAMPA DICE:
MILANO (MF-DJ)--Nel prospetto informativo relativo all'ipo di Sea, si legge che la societa' portera' sul mercato 58.520.000 azioni, di cui 24,4 milioni derivanti da aumento di capitale e la parte restante messa a disposizione dalla Provincia di Milano. Il flottante sara' del 25%. Il collocamento presso gli investitori istituzionali sara' pari all'85% dell'offerta complessiva.

L'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione e il collocamento istituzionale, scrive Milano Finanza, avranno inizio il 19 novembre e termineranno il 30 novembre. Il pagamento delle azioni assegnate dovra' essere effettuato il 6 dicembre. La data di inizio delle negoziazioni sara' decisa da Borsa Italiana. Nel triennio 2009-2011 la societa' ha distribuito dividendi ordinari per complessivi 59 mln. Il 10 ottobre 2012 l'assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario di 124 mln da pagare in due tranche da 62 mln il 14 dicembre 2012 e il 14 dicembre 2013.

Sea ha in scadenza entro 12 mesi un finanziamento da 133 mln ed e' in fase avanzata (con l'obiettivo di sottoscrivere i contratti entro il 2012) per l'ottenimento di due ulteriori linee di credito di durata triennale per 130 mln complessivi, destinati al rimborso del finanziamento. Le altre quote (30,9 milioni) troveranno copertura attraverso l'utilizzo dei flussi di cassa. Ô inoltre prevista la concessione da parte di Sea ai coordinatori dell'offerta (Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit e Morgan Stanley) di una greenshoe per la sottoscrizione al prezzo di offerta di 8.778.000 azioni.

La valorizzazione di 800 mln corrispondera' a 3,2 euro per azione, mentre la parte alta del range di valore (1.075 mln) implichera' un prezzo di 4,3 euro per azione. La capitalizzazione di Sea sulla base del prezzo minimo e massimo ammontera' rispettivamente a 878 o 1.180 mln. La stima del ricavato complessivo derivante dall'operazione sara' pari a 242 milioni. L'offerta prevede una tranche rivolta al pubblico indistinto per un massimo di 2.994.000 azioni, una riservata ai dipendenti per massime 1.270.000 azioni, una riservata ai residenti in Lombardia per 4.389.000 azioni e infine una tranche riservata ai piccoli azionisti Sea per massime 125 mila azioni. red/bca

(END) Dow Jones Newswires

November 19, 2012 02:29 ET (07:29 GMT)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 19, 2012, 13:23:59 pm
IPO SEA: QUELLO CHE  I GIORNALI "OFF-LINE" NON DICONO  :whistling:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/18/sea-quotazione-in-borsa-fara-ricchi-solo-pisapia-e-podesta/418192/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/18/sea-quotazione-in-borsa-fara-ricchi-solo-pisapia-e-podesta/418192/)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 19, 2012, 23:26:03 pm
Et voilà...la tregua è finita, da domani si riaprono le dance. Voulez vous dancer avec moi?  :whistling:

http://www.moodys.com/research/Moodys-downgrades-Frances-government-bond-rating-to-Aa1-from-Aaa--PR_260071 (http://www.moodys.com/research/Moodys-downgrades-Frances-government-bond-rating-to-Aa1-from-Aaa--PR_260071)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: annakarenina - Novembre 20, 2012, 09:14:08 am
Et voilà...la tregua è finita, da domani si riaprono le dance. Voulez vous dancer avec moi?  :whistling:

http://www.moodys.com/research/Moodys-downgrades-Frances-government-bond-rating-to-Aa1-from-Aaa--PR_260071 (http://www.moodys.com/research/Moodys-downgrades-Frances-government-bond-rating-to-Aa1-from-Aaa--PR_260071)

Anche la grandeur inizia a scricchiolare.....
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 21, 2012, 07:00:41 am
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-11-20/affondata-wall-street-miliardi-193853.shtml?uuid=AbsQIt4G
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 24, 2012, 06:46:50 am
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1460923&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+wallstreetitalia+%28Wall+Street+Italia%29

Borsa Usa, Goldman: S&P 500 -8% da qui a fine anno
Secondo la banca americana il ritracciamento recente continuera'. Da qui a fine dicembre, si assisterà a un calo a 1250 punti. Usa verso crescita zero. Jeremy Grantham: i tempi di crescita del Pil del +3% sono finiti per sempre.
di WSI
Pubblicato il 21 novembre 2012| Ora 10:09
Commentato: 0 volte
New York - L’ondata di vendita che si è abbattuta nelle ultime sedute a Wall Street non è finita. Da qui a fine anno, infatti, lo S&P500 è destinato a subire una correzione ulteriore dell’8% circa fino a raggiungere i 1250 punti. Sono le stime di David Kostin, analista di Goldman Sach, che in una nota conferma questa settimana le sue previsioni di un anno fa. Diverse le ragioni che, a sentire l’esperto, spingeranno ancora più in basso la Borsa Usa. A partire dal cosiddetto fiscal cliff, ovvero i tagli automatici alla spesa e l'aumento delle tasse che scatteranno fra le fine dell'anno e l'inizio del 2013. Kostin si dice positivo sul raggiungimento di un accordo in sede di Congresso. Tuttavia, secondo le proiezioni dell’analista, nessuna intesa verrà raggiunta prima di fine anno. Va ricordato a questo proposito che senza accordo si rischia un impatto negativo sull'economia Usa calcolato intorno ai 600 miliardi di dollari solo per il prossimo anno. Ma non è solo la scogliera fiscale ad allungare un’ombra sull’andamento delle prossime settimane di Wall Street. La performance a breve termine dei mercati americani – secondo l’analista della banca americana - è inoltre minacciata dall’aumento dell’imposizione fiscale sulle plusvalenze e sui dividendi prevista a inizi del 2013 (dal 15 a 23,8%). Meglio dovrebbe andare nel 2013, quando Kostin mette in conto per lo S&P500 un recupero fino a 1,575 punti. Intanto nella sua ultima lettera agli investitori, la lettura mattutina obbligata per gli operatori e grandi investitori di Wall Street, Jeremy Grantham ha sottolineato il fatto che i tempi di crescita del Pil del +3% sono finiti per sempre per gli Usa e che il paese e' avviato verso una strada che portera' alla crescita zero. L'analista cita fattori demografici e congiunture varie esterne: le ore lavorative cresceranno solo dello 0,2% l'anno e la maggiore economia al mondo crescera' solo al massimo dell'1,4% l'anno. L'attivita' manifatturiera, che e' uno dei lati positivi dell'economia americana, sta influendo sempre meno sul Pil. La produttivita' e' sempre stata buona anche in tempi di crisi, ma ora il settore rappresenta solo il 9% dell'economia, in calod al 24% del 1900 e il 15% del 1990.
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 24, 2012, 06:55:37 am
E cosa dicevano un anno fa...
http://articles.businessinsider.com/2011-12-01/markets/30462173_1_s-p-euro-currency-forecasts
... abitualmente non cannano di molto
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 24, 2012, 06:56:48 am
1400-8%=1288
Titolo: L'edicola
Inserito da: Jena - Novembre 24, 2012, 08:57:38 am
Lapis, il primo link non è raggiungibile.

Un invito a tutti. Questi articoli sono molto interessanti ed utili.
È però molto scomodo rimbalzare da una pagina all'altra e, con il tempo i link possono essere modificati. Quindi copia incollate gli articoli citando la fonte.
Così abbiamo tutto sul nostro server/forum.



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Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 24, 2012, 16:36:04 pm
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1NUVPY (http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1NUVPY)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 28, 2012, 11:25:26 am
27 novembre 2012
Il titolo azionario più pazzo dell'anno? È Medbox: +3000% in Borsa grazie ai dispenser per marijuana

Se ci fosse l'Oscar per il titolo azionario più pazzo dell'anno, lo vincerebbe a mani basse. È una storia che fa impallidire i boom borstistici delle new economy quella che vede protagonista Medbox, una piccola società statunitense salita alla ribalta due settimane fa per avere messo a segno una performance borsistica del 3.000 per cento. Avete letto bene, con tre zeri. Il titolo è salito da 4 a 215 dollari per poi crollare rovinosamente sotto i 100 dollari. La capitalizzazione è passata in quattro sedute da 45 milioni a 2,3 miliardi di dollari e non bisogna dimenticare che la società prevede di realizzare un fatturato di appena 24 milioni nel 2014. Un movimento ai limiti del surreale, avvenuto in assenza di notizie specifiche e sostenuto dalla citazione fatta da un noto sito americano di informazione finanziaria.
Speculazione pura, alimentata dallo scarso flottante (meno di un milione I titoli in circolazione) e probabilmente dal settore molto particolare in cui opera il gruppo. Medbox infatti realizza dispenser di marijuana ad uso terapeutico; ha già installato 130 macchinette in strutture sanitarie e ne deve installare altri 40 nei prossimi anni. Il mercato è continuamente alla ricerca di storie speculative, e probabilmente il settore si è prestato: l'utilizzo della marijuana a uso terapeutico ha sicuramente interessanti prospettive di crescita ma, come riconosciuto dalla stessa società, il range del prezzo del titolo dovrebbe essere tra i 10 e i 20 dollari e prima del boom speculativo l'azione (scambiata per altro su una piattaforma con standard non elevati a partire dal fatto che alle società non è richiesta la registrazione presso la Sec) si muoveva tra 2,75 e 3 dollari. Alla fine, qualcuno è rimasto con il cerino acceso in mano e si è fatto decisamente male (finanziariamente parlando).

27 novembre 2012

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-11-23/titolo-azionario-anno-medbox-165733.shtml?uuid=AbAoDm5G
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Novembre 29, 2012, 00:08:11 am
da leggere....ma considerate anche che sto tipo, pur bravo, ha sempre una visione short

http://www.zerohedge.com/news/2012-11-28/europes-good-bad-and-ugly-charts (http://www.zerohedge.com/news/2012-11-28/europes-good-bad-and-ugly-charts)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Dicembre 09, 2012, 11:21:58 am
Stavolta il black monday arriva davvero...ma poteva andare peggio, potrebbe piovere....a no qui nevica  :biggrin5:

http://www.iltempo.it/politica/2012/12/08/1379778-crisi_politica_allarma_mercati.shtml#.UMRVOHFwohg.twitter
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Dicembre 09, 2012, 12:21:16 pm
GUFO!  :whistling: :innocent: :gratt:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Dicembre 09, 2012, 16:13:00 pm
http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_07/dopo-monti-standard%26poors-ultimatum_f6dbf162-409b-11e2-abcd-38132480d58e.shtml (http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_07/dopo-monti-standard%26poors-ultimatum_f6dbf162-409b-11e2-abcd-38132480d58e.shtml)

L'AGENZIA DI RATING VALUTA IL MERITO DI CREDITO ITALIANO CON BBB+ CON UN OUTLOOK NEGATIVO
L'incertezza del dopo Monti: Standard & Poor's annuncia che potrebbe abbassare il rating
Se l'economia non si riprenderà nella seconda metà del 2013 potrebbero peggiorare la situazione debitoria del Paese

L'incertezza riguardo la volontà  del prossimo governo di proseguire l'agenda di riforme economiche strutturali avviata dal governo di Mario Monti e il rischio significativo che l'economia italiana non cominci a riprendersi nella seconda metà del 2013 potrebbero peggiorare la situazione debitoria dell'Italia e portare Standard & Poor's a tagliarne il rating È quanto si legge in un report dell'agenzia. «Notiamo, in particolare, l'incertezza riguardo al fatto che la prossima coalizione di governo resti fedele all'agenda di riforme economiche avviata dall'attuale esecutivo», sottolinea Standard & Poor's.

DEBITO PUBBLICO - In aggiunta, segnala Standard & Poor's, c'è «il rischio significativo che l'economia italiana possa non riprendersi nella seconda metà del 2013, ma continui a contrarsi». Questo potrebbe tradursi in un mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali, ma anche minare il supporto politico ed economico all'agenda di riforme, si legge nella nota. «Se questi rischi si materializzeranno e si tradurranno in un peggioramento del peso del debito pubblico rispetto a quello che ci aspettiamo, potremmo abbassare il rating», è l'avvertimento. L'agenzia di rating attualmente valuta il merito di credito dell'Italia con BBB+ e ha un outlook negativo.

Redazione Online
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Dicembre 22, 2012, 16:59:08 pm
Monti prima di togliersi dalle palle si e' fatto anche il bancomat...so tutti bravi a tagliare le spese con le tasse degli altri
http://www.lettera43.it/economia/finanza/via-alla-mini-patrimoniale-di-capodanno_4367577470.htm
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Dicembre 22, 2012, 17:10:10 pm
Siccome si parla sempre di discesa dello spread, un ringraziamento al mario che ha contribuito decisamente alla sua discesa...a quello vero pero'

[allegato eliminato da un amministratore]
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Gennaio 01, 2013, 22:49:02 pm
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=173265 (http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=173265)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Solemio - Gennaio 07, 2013, 23:04:35 pm
http://www.youtube.com/watch?v=AsoYXIDVQQw

Dateci un'occhiata...
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Gennaio 07, 2013, 23:53:12 pm
Guardato il video veramente inquietante perchè non credo si tratti soltanto di fantapolitica o fantaeconomia,ma temo ci sia un fondo di verità considerando quanto sta avvenendo.
Vergognati Sole a mostrare certe cose ad una 96enne invalida che domattina verrà operata al
polso fratturato la mattina di Natale!E per giunta short!!!! :ski-martellate:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Gennaio 08, 2013, 13:05:42 pm
Ecco da chi siamo governati...siamo ritornati al feudalesimo..

http://www.corriere.it/editoriali/13_gennaio_06/Il-redditometro-del-dottor-stranamore_13f05832-57ea-11e2-9a31-1eca72c52858.shtml
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Solemio - Gennaio 08, 2013, 21:43:54 pm
Guardato il video veramente inquietante perchè non credo si tratti soltanto di fantapolitica o fantaeconomia,ma temo ci sia un fondo di verità considerando quanto sta avvenendo.
Vergognati Sole a mostrare certe cose ad una 96enne invalida che domattina verrà operata al
polso fratturato la mattina di Natale!E per giunta short!!!! :ski-martellate:

Cazzzz Kat... non volevo farti venire uno scccioppone! Leggilo piano piano per metabolizzarlo bene vedrai che non ti succede nulla!
A proposito Kat... ma ti devi operare alla mano destra o sinistra??? sei mancina per caso??? dopo l'operazione se vuoi ti faccio io la riabilitazione alla mano!  :whistling: :biggrin5: :s_yeah:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Gennaio 08, 2013, 23:01:49 pm
Polso sinistro fatto stamattina e stasera sono qua,chi mi ammazza me!!!!
Per la fisioterapia per i miei problemi di età(sportivi) vado all'isokinetic che costa un botto,ma se mi garantisci gli stessi risultati e un prezzo di favore sarò felice di farmi trattare da te.
Mi sorge un piccolissimo dubbio però sarà mica qrista la ginnastica  :612965:
Titolo: L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Gennaio 16, 2013, 06:54:55 am
http://www.lastampa.it/2013/01/15/economia/la-germania-ritira-l-oro-dall-estero-3UtjKFIeJ2llNfzV68hHyJ/pagina.html

“La Germania ritira l’oro dall’estero”

La Bundesbank si appresta a rimpatriare una parte dei propri depositi di oro custoditi all’estero. Il quotidiano economico “Handelsblatt” scrive che domani la Buba darà l’annuncio ufficiale di voler ridurre la quantità di oro depositata a New York e di ritirare completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France. 

 

Attualmente le riserve di oro tedesco depositate all’estero sono ripartite nei forzieri della Fed a New York, dove è custodito il 45% delle riserve auree tedesche ammontanti a 3.396 tonnellate, con il 13% giacente presso la Bank of England a Londra e l’11% presso la Banque de France. Nella sede della Bundesbank di Francoforte giace invece il 31% delle riserve.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Gennaio 21, 2013, 14:46:30 pm
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-21/tobin-sbarra-114530.shtml?uuid=AbqiTVMH (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-21/tobin-sbarra-114530.shtml?uuid=AbqiTVMH)

Processo alla Tobin Tax italiana. I capi d'accusa e la difesa della tassa sulle transazioni finanziarie

Martedì, all'Ecofin, in agenda la collaborazione rafforzata sulla Tobin Tax. Cioè, la tanto discussa tassazione sulle transazioni finanziarie. Com è noto l'Italia ha previsto una sua applicazione autonoma e scaglionata nel tempo. Il balzello, infatti, entrerà in vigore a tappe. A decorrere dal primo marzo 2013, sarà il turno del mercato cash azionario sui titoli al di sotto della capitalizzazione di 500 milioni. Poi, toccherà agli altri strumenti: l'imposta fissa sui contratti a termine, sui contratti derivati e sulle operazioni relative a valori mobiliari equivalenti a tali contratti si applicherà, infatti, a decorrere da inizio di luglio.

Ebbene, in attesa di capire quale sarà il concreto futuro della tassa, Il Sole 24 Ore, senza alcuna pretesa di completezza, ha istruito un processo alla Tobin Tax italiana. Ecco, quindi, alcuni pro e contro.

Accusa: L'attuale imposta non ha un'applicazione globale. E, nemmeno, sui principali mercati europei. Il risultato? «Ci sarà - dice Luca Barillaro, esperto di Borsa - una riduzione degli investimenti e degli scambi. Come, peraltro, è già accaduto in Francia. Il calo porterà, inevitabilmente, alla riduzione della liquidità e a maggiore volatilità sui corsi azionari».

Difesa: «Le scelte degli investitori - ribatte Andrea Baranes, di Zero, zero cinque - sono in realtà dettate da criteri quali l'efficienza del mercato stesso e la sua solidità. Tale rischio, quindi, non è così rilevante. Inoltre, l'operatore che vuole investire sul lungo periodo non si spaventa di fronte ad una tassazione dello 0,1%».

Accusa: Proprio il cassettista, in realtà, è quello maggiormente colpito. La norma prevede, infatti, di tassare il netto delle posizioni alla chiusura della giornata. Chi realizza molte compra-vendite, e chiude la sua operatività durante la seduta, non è soggetto all'imposta. Al contrario, il tranquillo investitore che rimane con la sua posizione aperta (overnight) viene colpito. La speculazione, insomma, ringrazia.

Difesa: «La Tobin Tax da noi proposta non prevedeva la tassazione del netto a fine giornata. Bensì, sulle singole operazioni finanziarie. Si tratta di una situazione che deve essere migliorata. Un "buco" normativo che è auspicabile venga migliorato. Ciò non vuol dire però, come in molti sostengono, che l'impostazione sia sbagliata in sé».

Accusa: La nuova imposta all'italiana, sul fronte dei derivati, prevede una maggiore tassazione su derivati "plain vanilla", vale a dire semplici, come ad esempio le opzioni. Cioè, quei contratti usati da gestori tradizionali per coprirsi nei loro portafogli. Al contrario i future sugli indici, possibili oggetti di speculazione, hanno un'imposta minore. Di nuovo, il meccanismo che sottende l'imposta non sembra quello anti-speculazione.

Difesa: «Anche su questo fronte - ribatte Baranes - la normativa può essere soggetta a revisione. Il nostro obiettivo è quello di colpire i derivati più strutturati che, di fatto, hanno poco o nulla a che fare con il sottostante e la sua consegna fisica. Nel mondo delle commodity alimentari, ad esempio, questo accade spesso. Per il guadagno di pochi, si muovono le quotazioni esenziali come le derrate alimentari»

Accusa: Al di là dei dettagli tecnici, il rischio di un'imposta sulle transazioni (soprattutto se non c'è una sua applicazione globale) è quello di distruggere (o perlomeno "schiacciare") una Borsa, come quella italiana, che già di per sé ha perso molta importanza. «È un po' come il problema - dice Barillaro - dell'inquinamento in una grande città. Può anche imporsi una tassa per impedire la circolazione alle auto in centro. E, però, se tutto attorno le strade ad altissimo inquinamento (gli Otc) non vengono toccate, allora il problema resta. E il centro, la Borsa Italiana, sarà attraversata solo dai più ricchi».

Difesa: Il rapporto tra le capitalizzazioni di Borsa e i Pil nazionali, al di là delle inevitabili variazioni degli ultimi anni legate anche alla recessione e alle manovre di austerity, rimane comunque molto elevato. Cioè, i numeri indicano che il "nanismo" di Piazza Affari non è così evidente. «Ciò detto - riprende Baranes - il tema è sempre quello dei derivati. In Italia, nel 2.000, valevano circa 1.500 miliardi. Le più recenti stime, invece, indicano valori intorno a 10.000 miliardi. È questa ipetrofia che deve colpirsi».

Accusa: Uno dei temi portati a sostegno della Tobin Tax è quello dell'esplosione del mondo dei derivati. Strumenti che, di fatto, servirebbero ad aumentare la speculazione. Ebbene, dice Barillaro: «Il problema dei derivati, specialmente nei mercati anglosassoni, esiste. Tuttavia, utilizzare i dati in modo demagogico è fuorviante. Il mito del volume dei derivati mondiali arrivati a 7 volte il valore delle merci scambiate è, per l'appunto, solo un mito. Si ignora il loro meccanismo. Cioè, se un'azienda copre un indebitamento su un mutuo per l'acquisto di un capannone con un Interest rate swap, la banca che ha siglato il derivato può ricoprirsi sul mercato. La terza parte coinvolta, a sua volta, potrà trovare conveniente coprirsi essa stessa dopo un certo periodo di tempo. Risultato: avremo 4 derivati, con 4 nozionali ed un solo capannone, ma in questo processo non c'è nulla di speculativo e di malvagio. Sebbene i numeri a prima vista potrebbero far intendere altrimenti».
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Gennaio 27, 2013, 15:49:12 pm
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-25/nella-nuova-guerra-valute-103035.shtml?uuid=AbKxN0NH (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-25/nella-nuova-guerra-valute-103035.shtml?uuid=AbKxN0NH)

Nella nuova guerra delle valute il Giappone stampa yen e compra euro. Ecco perché la Germania attacca Tokyo. E se l'euro supera 1,4 dollari....

La nuova battaglia della guerra tra le valute si combatte tra Germania e Giappone. Nelle ultime ore il presidente di Bundesbank, Jens Weidmann, è andato giù duro contro la nuova politica di allentamento monetario varata dalla Banca centrale del Giappone che ha annunciato un obiettivo di inflazione al 2% e ha iniettato sul mercato nuovi yen. Non solo, con questi yen la Banca centrale del Giappone sta comprando euro con l'effetto di rivalutare la moneta unica europea e svalutare la divisa nipponica. Prendendosi di fatto un bel vantaggio: perché chi svaluta di più esporta di più e si conquista terreno nella competizione senza fine voluta dal dogma della crescita a tutti i costi.

In questa guerra chi - come Giappone, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti - può svalutare la propria divisa attraverso la monetizzazione del debito (stampando moneta) è avvantaggiato rispetto a chi - come la Germania e gli altri 16 Paesi dell'area euro che viaggiano in assenza di sovranità monetaria - non può operare manovre così aggressive all'uopo.

C'è pertanto anche questo, il supereuro drogato dalle altre banche centrali che stampano e svalutano, dietro la riduzione dello spread tra BTp e Bund. E c'è anche - a detta di Weidmann - un tentativo da parte del Giappone di rompere un altro dogma oggi prevalente nell'ideologia dei mercati: l'indipendenza delle banche centrali, dato che la nuova azione espansiva della Bank of Japan sarebbe arrivata dopo forti pressione del governo.

«Qui siamo andati molto al di là del solito dibattito sul fatto che certe scelte di politica monetaria siano troppo espansive o restrittive - ha detto Weidmann intervistato dall'agenzia tedesca Dpa -. La manifesta pressione del nuovo governo giapponese ha una nuova qualità».

Secondo il banchiere tedesco «dietro alle richieste per una politica monetaria ancora più aggressiva c'è la minaccia di togliere alla banca centrale la propria autonomia», che è il «presupposto fondamentale» per mantenere la stabilità valutaria.

Le accuse della Gemania vengono rispedite al mittente. «Le critiche sulla manipolazione dei corsi delle valute sono del tutto senza fondamento». Così il ministro delle Finanza del Giappone, Taro Aso.

Prova a spegnere acqua sul fuoco il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi ha rilanciato sull'indipendenza della Bce indicando che il meccanismo di supervisione unica delle banche così come il meccanismo di liquidazione unico a livello della zona euro faranno sì che le banche «siano protette» dall'influenza sovrana.

Ma la Germania non nasconde la preoccupazione perché Draghi può far poco, invece, sull'indipendenza della Banca del Giappone. Non a caso la cancelliera Angela Merkel, dal forum di Davos, ha detto che la decisione politica del governo giapponese di consentire alla sua banca centrale l'acquisto illimitato di bond, è un nuovo problema che va guardato «non senza qualche preoccupazione».

Super-euro
La preoccupazione è legata alla nuova accelerazione dell'euro. Oggi è volato ai massimi degli ultimi 11 mesi sulla sterlina (la moneta unica si è rafforzata fino a 85 pence per la prima volta dal 24 febbraio 2012). L'euro è anche in netto rialzo su dollaro e yen. Contro il biglietto verde, la valuta europea è salita a 1,3438, rivedendo anche in questo caso i livelli più alti da 11 mesi, e nel cross con lo yen segna un rialzo dell'1,1% a quota 122,1.

I fattori di rischio per l'economia tedesca
La Germania, che basa oltre il 50% della sua crescita sulle esportazioni, ha sbilanciato negli ultimi anni la sua economia più sulla domanda esterna che su quella interna. Per questo motivo, ancor più di altri Paesi, vive con tensione la nuova fase della guerra delle valute con l'ingresso a gamba tesa del Giappone.

I presupposti per la crescita della Germania sono legati a doppio filo sia aull'andamento dell'euro che sul costo delle materie prime. Secondo uno studio effettuato da Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca, la locomotiva tedesca sarebbe messa a dura prova se l'euro sforasse 1,4 dollari e se, allo stesso tempo, il prezzo del petrolio fosse stabilmente sopra la soglia dei 95 dollari al barile (il livello sui cui viaggia nelle ultime settimane).

«Abbiamo calcolato i livelli di significatività statistica, attraverso il T-test, del livello di correlazione tra l'indice Dax, da utilizzare come proxi dell'economia tedesca molto ciclica e molto orientata all'export, e, in un primo caso, il cambio euro/dollaro e, in un secondo momento, il prezzo del petrolio. Il risultato è statisticamente rilevante in entrambi i casi - spiega Roghi -. Il livello intorno a 1,40 sembra bloccare la crescita del Dax: quindi possiamo ipotizzare che sia questo il livello di guardia per l'economia tedesca per competere nei mercati internazionali. Quanto al petrolio l'analisi sul prezzo del petrolio indica come il livello di 90-95 dollari al barile sia il limite sostenibile per l'economia teutonica che, similmente alla nostra, deve fare i conti con una bolletta energetica imponente che impatta sulla competitività produttiva».

Ma intanto, mentre Merkel e Weidmann lanciano l'allarme e attaccano il Giappone, gli imprenditori tedeschi non sembrano così preoccupati. Oggi l'indice Ifo - che misura la fiducia delle imprese tedesche - è salito a 104,2 punti a gennaio da 102,4 del mese precedente. Il livello più alto degli ultimi cinque anni. Chi avrà ragione?

twitter.com/vitolops
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Gennaio 31, 2013, 13:22:27 pm
Una bella tegola sulla testa di Draghi da Bloomberg

http://mobile.bloomberg.com/news/2013-01-30/draghi-s-bank-of-italy-knew-of-monte-paschi-missteps-in-2010.html
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 02, 2013, 10:08:35 am
http://www.santalmassiaschienadritta.it/2013/02/ecco-una-potenziale-bomba.html

Ecco una potenziale bomba

Alcune decine di persone sono indagate, a vario titolo, per usura e truffa dalla Procura di Trani nelle indagini, avviate nei mesi scorsi, sui derivati emessi da cinque banche italiane: Mps, Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem. Si allunga così la lista delle banche finite sotto la lente di ingrandimento della procura di Trani. L’indagine sarebbe finora a carico di funzionari e dirigenti bancari che hanno proposto e fatto firmare ad imprenditori ed investitori del nord barese, territori su cui ha competenza ad indagare la magistratura tranese, titoli spazzatura che avrebbero prodotto ingenti perdite ai sottoscrittori. Nell’ambito di questa indagine i pm inquirenti, Michele Ruggero e Antonio Savasta, hanno in corso accertamenti per risalire agli ispettori di Consob e Bankitalia che avevano il compito di controllare la genuinità dei derivati offerti dalle banche ai risparmiatori.

LE INCHIESTE – Dopo Siena e Roma arriva quindi anche in Puglia l’inchiesta sui derivati e la procura di Trani sta concentrando l’attenzione sull’operato della Vigilanza di Banca d’Italia. Le indagini in corso mirano proprio ad identificare gli ispettori dei due organismi di controllo (Consob e Bankitalia) nei confronti dei quali potrebbe essere ipotizzato il reato di omesso controllo. Nel mirino degli investigatori l’attività di controllo di palazzo Koch, che avrebbe omesso di sanzionare le condotte» di Mps e Banco di Napoli «in danno della clientela» per l’emissione di contratti «interest rate swap». Già lo scorso mese, a seguito di indagini delegate dalla Procura presso il Tribunale di Trani nei confronti del Banco di Napoli spa (gruppo Intesa san Paolo) e della banca Monte dei Paschi di Siena, si è proceduto al sequestro preventivo di contratti «interest rate swaps» per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa sei milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.

IL SEQUESTRO – Intanto, la Guardia di Finanza di Molfetta ha eseguito, presso la filiale di Corato, in provincia di Bari, il sequestro preventivo di 358.157,83 euro, a seguito della denuncia sporta dal titolare di un’impresa, che si era vista addebitare la somma complessiva di circa 415 mila euro causati dalle perdite subite dopo la sottoscrizione di un contratto derivato del tipo su un valore nazionale di circa 4,5mln euro proposto dalla banca a copertura di un finanziamento richiesto dalla società, in realtà mai concesso. Oltre agli addebiti, la società ha subito anche la segnalazione a sofferenza della somma di euro 415.000,00 alla centrale rischi della banca d’italia, provocando, in questo modo, l’odierna difficoltà nell’accesso al credito da parte dell’impresa.

IL VERTICE – I magistrati di Trani e di Siena che stanno indagando sui derivati si incontreranno nelle prossime settimane per fare un punto sulle rispettive inchieste. Durante l’incontro sarà esaminata la competenza territoriale ad indagare sui presunti omessi controlli, denunciati dall’Adusbef, di Consob e Bankitalia sui derivati emessi da Mps
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 03, 2013, 12:52:01 pm
Berlusconi..propostasciocc:"Nel primo Consiglio dei Ministri risarciremo l'Imu sulla prima casa pagata nel 2012. Dite che non manteniamo le promesse? Guardate il contratto con gli italiani".....infermiereeee
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 03, 2013, 14:04:20 pm
Speriamo vinca così i miei xbr voleranno
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 03, 2013, 16:49:14 pm
Come si diceva tempo fa i mercati sono in fase di risk on.....e in questa fase le correzioni vengono comprate...ma un vulcano ancora attivo ribolle sotto la cenere...da leggere

http://www.businessinsider.com/artus-compares-draghi-to-greenspan-2013-2
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 05, 2013, 08:49:19 am
Come si diceva tempo fa i mercati sono in fase di risk on.....e in questa fase le correzioni vengono comprate...ma un vulcano ancora attivo ribolle sotto la cenere...da leggere

http://www.businessinsider.com/artus-compares-draghi-to-greenspan-2013-2

azz...non immaginavo di essere cosi' tempestivo, nemmeno il tempo di mettere quest'artico e dopo 24 ore quasi -5%.
L'aria sta velocemente cambiando...ma occhio alle  :inculata:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 05, 2013, 23:07:38 pm
Il Pmi servizi Italia oggi era atteso 45,8...e' invece...giusto per non farci mancare niente e per non dimenticare dove siamo:

@MarkitEconomics: Italy Services #PMI drops to 43.9 (Dec: 45.6). Lowest since last July and a survey record drop in employment signalled
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 07, 2013, 08:25:56 am
http://www.gustavopiga.it/2013/perche-lo-spread-e-sceso-e-quando-scendera-ancora/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 07, 2013, 08:41:25 am
Pensa che nella fretta ho letto Gustavo la... :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 07, 2013, 10:04:02 am
Pensa che nella fretta ho letto Gustavo la... :biggrin5:

Un chiaro lapis  :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 07, 2013, 15:29:46 pm
Va tutto bene
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201302061930071651&chkAgenzie=PMFNW
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 07, 2013, 21:16:39 pm

Per chi fa Intra: prendete nota

http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201302020850504977&titolo=Una%20Tobin%20tax%20per%20pochi
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 07, 2013, 21:19:00 pm
Quello che dico da mesi, un altro anno fiscale come il 2012 e l'italia prendera' la strada del declino

https://dl.dropbox.com/u/3386371/Intervista%20Guercilena%20-%20Seminerio.pdf
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 10, 2013, 16:07:23 pm
http://www.vincitorievinti.com/2013/01/litalia-puo-fallire-ora-anche-per-legge.html?m=1
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 19, 2013, 16:22:34 pm
Questo e' uno studio rilasciato dal FMI sull'italia. Le riforme porterebbero oltre 6% di pil in 5 anni.
Gli investori di lungo termine queste cose le guardano.
Ovviamente non vale per il breve

http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2013/wp1322.pdf
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 20, 2013, 16:13:31 pm
FARE
dimissioni irrevocabili per Oscar Giannino
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Febbraio 23, 2013, 14:14:08 pm
http://video.corriere.it/news/elezioni2013/index.shtml (http://video.corriere.it/news/elezioni2013/index.shtml)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 26, 2013, 23:02:16 pm
Prima che qualcuno si esalti per eventuale intervento della BCE: l'attuale scudo OMT è diverso dal precedente SMP, ad oggi per attivarlo occorre firma memorandum...come sa bene anche la spagna che non lo ha maivoluto (ancora) firmare...

http://blogs.marketwatch.com/thetell/2013/02/26/ecb-bond-buying-program-may-not-be-there-to-save-italy/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Febbraio 27, 2013, 13:14:45 pm
Leggete questo articolo del NY Time dove Monti viene definito "proconsole inviato dalla Germania per rafforzare l'austerità"!!!!!! :diablo2:
http://www.nytimes.com/2013/02/25/opinion/krugman-austerity-italian-style.html?_r=1&
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Febbraio 27, 2013, 13:21:11 pm
Qua in italiano




Paul Krugman dal New York Times del 24 febbraio

Due mesi fa, quando Mario Monti si è dimesso da primo ministro italiano, l’Economist ha rilevato che “La campagna elettorale a venire sarà, prima di tutto, una prova della maturità e del realismo degli elettori italiani”. L’azione matura e realistica, presumibilmente, sarebbe stata quella di far ritornare in carica Monti – sostanzialmente imposto all’Italia dai suoi creditori – questa volta con un mandato realmente democratico.
Beh, non è un bel vedere. E’ probabile che il partito di Mr. Monti arrivi quarto. Non solo ben dietro l’essenzialmente comico Silvio Berlusconi; Monti è dietro a un comico vero, Beppe Grillo, che, pur senza una piattaforma coerente, è diventato una forza politica importante.

E’ una prospettiva straordinaria, e tale da aver scatenato una forte discussione sulla cultura politica italiana. Ma senza cercare di difendere la politica del bunga bunga, vorrei fare l’ovvia domanda: ciò che passa attualmente per maturo realismo che benefici ha portato, esattamente, all’Italia, o alla vicenda europea nel suo insieme?

Poiché Monti era, in effetti, il proconsole messo dalla Germania per imporre l’austerità fiscale su un’economia già in difficoltà, la volontà di perseguire l’austerità senza limiti è ciò che definisce la rispettabilità nei circoli politici europei. Questo andrebbe bene se le politiche di austerità effettivamente funzionassero – ma non è così. E lungi dal sembrare maturi o realistici, i sostenitori dell’austerità suonano sempre più come petulanti e deliranti.

Considerate come si pensava che le cose dovessero funzionare a questo punto. Quando l’Europa ha iniziato la sua infatuazione per austerità, i suoi alti funzionari hanno respinto le preoccupazioni che il taglio della la spesa e l’aumento delle tasse nelle economie depresse fossero in grado di approfondirne la depressione. Al contrario, hanno insistito sul fatto che tali politiche avrebbero effettivamente dato impulso all’economia inspirando fiducia.

Ma la fata fiducia non è comparsa. Le nazioni che hanno imposto una dura austerità hanno subito profonde crisi economiche, e più dura è stata l’austerità, più profonda è stata la crisi. In effetti, questa relazione è stata così forte che il Fondo Monetario Internazionale, con un sorprendente mea culpa, ha ammesso di aver sottovalutato il danno che l’austerità avrebbe inflitto.

Nel frattempo, l’austerità non ha neppure raggiunto l’obiettivo minimo di riduzione dell’onere del debito. Al contrario, i paesi che perseguono austerità hanno visto il rapporto tra debito pubblico e PIL aumentare, perché la contrazione nelle loro economie ha superato qualsiasi riduzione del tasso di indebitamento. E poiché le politiche di austerità non sono state compensate altrove da politiche espansive, l’economia europea nel suo complesso – che non ha mai avuto un gran recupero dalla crisi del 2008-9 – è tornata in recessione, con incrementi della disoccupazione sempre più elevati.

L’unica buona notizia è che i mercati obbligazionari si sono calmati, in gran parte grazie alla volontà dichiarata della Banca centrale europea di intervenire e comprare debito pubblico in caso di necessità. Di conseguenza, il crollo finanziario che avrebbe potuto distruggere l’euro è stato evitato. Ma è una magra consolazione per i milioni di europei che hanno perso il lavoro e hanno di fronte scarse prospettive di riaverlo di nuovo.

Dato tutto questo, ci si sarebbe aspettato un po’ di riesame e di presa di coscienza da parte dei funzionari europei, dei cenni di flessibilità. Al contrario, invece, gli alti funzionari sono diventati ancora più insistenti sul fatto che l’austerità sia il giusto sentiero.

Così nel gennaio 2011 Olli Rehn, vice presidente della Commissione europea, ha elogiato i programmi di austerità della Grecia, Spagna e Portogallo e ha previsto che il programma greco, in particolare, avrebbe prodotto “ritorni duraturi”. Da allora la disoccupazione è salita in tutti e tre i paesi – ma con sufficiente convinzione, nel dicembre 2012, Rehn ha pubblicato un editoriale dal titolo “L’Europa deve mantenere la rotta dell’austerità.”

Ah, e la risposta di Rehn agli studi che dimostrano che gli effetti negativi dell’austerità sono molto più grandi del previsto è stata quella di inviare una lettera ai ministri delle finanze e al FMI dichiarando che tali studi erano dannosi, poiché minacciavano di erodere la fiducia.

Il che mi riporta in Italia, una nazione che in ragione di tutte le sue disfunzioni ha infatti imposto con deferenza un’austerità sostanziale – e ha visto in conseguenza la sua economia contrarsi rapidamente.

Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni in Italia, ed è giusto così: anche se l’incubo di un ritorno di Berlusconi al potere non si materializzasse, una dimostrazione di forza da parte di Berlusconi, di Grillo, o di entrambi, destabilizzerebbe non solo l’Italia ma l’Europa nel suo insieme. Ma ricordate, l’Italia non è unica nel suo genere: i politici poco raccomandabili sono in aumento in tutta l’Europa meridionale. E la ragione per cui questo accade è che gli europei rispettabili non vogliono ammettere che le politiche che hanno imposto nei confronti dei debitori sono un fallimento disastroso. Se tutto questo non cambia, le elezioni italiane saranno solo un assaggio di un pericoloso processo di estremizzazione che verrà.

Articolo originale sul New York Times
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Febbraio 27, 2013, 20:13:40 pm
Leggete questo articolo del NY Time dove Monti viene definito "proconsole inviato dalla Germania per rafforzare l'austerità"!!!!!! :diablo2:
http://www.nytimes.com/2013/02/25/opinion/krugman-austerity-italian-style.html?_r=1&
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Leggete questo articolo del NY Time dove Monti viene definito "proconsole inviato dalla Germania per rafforzare l'austerità"!!!!!! :diablo2:
http://www.nytimes.com/2013/02/25/opinion/krugman-austerity-italian-style.html?_r=1&

Non l'ho ancora letto ma ti/Vi ricordo che lo scorso anno in emergenza Napolitano insedio' il governo Monti in 48 ore, ora in emergenza peggiore, perchè il governo è vacante, Napolitano se ne va in Germania (dice per visita di cortesia...) e per una proposta di definizione di governo si dovranno aspettare (pare) 2 settimane...
2 pesi e 2 misure....per dire..
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 01, 2013, 15:00:59 pm
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 01 mar - La flessione dei redditi, la maggiore in oltre venti anni, e' stata provocata dall'aumento delle tasse, o meglio dalla fine di certi sgravi fiscali concessi dieci anni fa dall'amministrazione Bush. A fronte della caduta dei redditi - che sale al 4%, massimo storico, considerando il reddito disponibile (cioe' al netto delle tasse) - gli americani non hanno tuttavia ridotto le spese ma intaccato i guadagni: il tasso di risparmio e' infatti letteralmente crollato scendendo in gennaio al 2,4% del reddito dal 6,4% del mese precedente. Il 2,4% di gennaio e' il livello piu' basso dal novembre del 2007. Corrado Poggi cop-Y- c.poggi@ilsole24ore.com
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 02, 2013, 06:42:11 am
http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_01/obama-tagli-automatici_a3293b7a-82b7-11e2-b4b6-da1dd6a709fc.shtml (http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_01/obama-tagli-automatici_a3293b7a-82b7-11e2-b4b6-da1dd6a709fc.shtml)

Usa, scattano i tagli alla spesa federale Obama: «Perderemo 750mila posti di lavoro»

Obama non ce l'ha fatta: non è stato raggiunto alcun accordo con i repubblicani e i tagli automatici alla spesa statunitense entrano in vigore (a mezzanotte ora americana, all'alba di sabato in Italia). Il presidente ha provato a tranquillizzare il Paese: anche se il «sequester» - il taglio automatico di 85 miliardi di dollari alla spesa federale - non causerà un'altra crisi finanziaria, si farà sentire sull'economia americana. «Sono tagli stupidi e non necessari», ha detto Obama: «avranno un effetto domino sull'economia e causeranno la perdita di 750.000 posti di lavoro». Il rischio è infatti una brusca frenata della ripresa, anche alla luce del forte calo dei redditi crollati in febbraio del 3,6%, la flessione maggiore dal 1993.
«TAGLI ARBITRARI» - Obama non usa mezze parole e punta il dito contro i Repubblicani, sui quali scarica la colpa dell'impasse accusandoli di difendere i più ricchi con la loro opposizione a misure fiscali che colpirebbero i redditi più elevati. «Con loro non è facile un accordo. L'unica cosa che hanno proposto è rimpiazzare tagli arbitrari con tagli arbitrari ancora peggiori», ha detto Obama in una conferenza stampa convocata repentinamente, dopo che anche l'ultimo tentativo di raggiungere un'intesa è naufragato con i leader del Congresso che hanno lasciato la Casa Bianca con un nulla di fatto. «Le riduzioni del deficit e del debito da sole non sono una politica economica. Io voglio essere sicuro che si parli anche di crescita» ha aggiunto Obama riferendosi indirettamente alla proposta dei repubblicani, contrari a un qualsiasi aumento delle tasse anche per i più ricchi e che premono per un risanamento dei conti che passi solo per una riduzione della spesa pubblica.

LA GAFFE FANTASCIENTIFICA - La stanchezza ha giocato un brutto scherzo a Barack Obama che ha fatto un'imperdonabile gaffe (per i fan) mescolando elementi di «Guerre Stellari» con quelli di «Star Trek». Rispondendo ad una domanda della Cnn sulla mancata intesa tra Repubblicani e Democratici per scongiurare il «sequester» ha risposto che purtroppo non, «ha il potere di effettuare la fusione mentale che hanno i cavalieri Jedi», per convincere i congressisti riluttanti. I fan delle due saghe di fantascienza sono insorti. La «fusione mentale» è il potere più noto del dottor Spock, il vulcaniano, primo ufficiale della Uss Enteprise, co-protagonista di Star Trek. Potere che non ha nulla a che fare con «la forza» dei cavalieri Jedi.

LE PAURE DEL PENTAGONO: MISSIONI A RISCHIO - In base ai tagli automatici alla spesa che scattano oggi, il bilancio del Pentagono fino a settembre viene ridotto dell'8 per cento. Questa incertezza, ha detto Hagel parlando per la prima volta ai giornalisti da quando ha assunto l'incarico di segretario alla Difesa, «mette a rischio la nostra capacità di condurre efficacemente tutte le nostre missioni». Già l'ormai ex capo del Pentagono Leon Panetta aveva fatto sapere che, con una potenziale riduzione di 46 miliardi di dollari delle spese, gran parte degli 800 mila dipendenti civili del Dipartimento della Difesa potrebbe essere messa in congedo non retribuito un giorno alla settimana.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 08, 2013, 07:55:33 am
Ho letto questo articolo e mi è piaciuto anche se non tutti saranno d'accordo,comunque leggetelo


        Il Gatto e la Volpe contro il Grillo
        di Oreste Rosario Boccia


        In questi giorni la vera dittatura politico-finanziaria europea, dolce e trasparente, si sta servendo (e si servirà) dello spread bund-btp e dei media come armi di ricatto e di propaganda politica.

        Questi signori dittatori hanno bisogno di politici liberali (Monti e Renzi sono i loro preferiti) per raggiungere i loro scopi (intascare le cedole del 4-5%, beccarsi parte delle esportazioni italiane rendendo meno competitive le sue imprese, ed acquisire a prezzi stracciati i gioielli pubblici e privati italiani).

        Con Monti tutto stava andando secondo i loro piani: l'euro continuava ad esistere, le cedole venivano puntualmente pagate, crollava la produzione industriale italiana e la svendita del patrimonio pubblico e privato era in programma come annunciato dal ministro Squinzi..

        Con Bersani/Renzi-Monti (con Vendola a rompere le palle ma zittito dal favore sui matrimoni gay) tale strategia sarebbe proseguita con più difficoltà ma sarebbe andata bene ugualmente.

        Ed invece come in una celebre favola italiana (manco a farlo apposta) è saltato fuori un Grillo a sconvolgere i piani del Gatto (Germania-Troika) e della Volpe (banche finanziarie e non).

        Indovinate un po' chi rappresenterà l'ingenuo Pinocchio in questa favola moderna? Ovviamente l'Italia, o meglio il suo popolo.

        Senza perdere troppo tempo in lunghe chiacchierate fiabesche, questo Grillo rompi-palle sussurrando nell'orecchio del povero Pinocchio, cercava di avvisarlo sulla truffa ideata da quei 2 lestofanti.

        I temi del Grillo erano i seguenti : rinegoziazione del debito, referendum euro, assoluta contrarietà alla svendita del patrimonio pubblico. La fine della pacchia per il Gatto e la Volpe.

        A differenza della favola, questi teneri nemici a 4 zampe hanno capito che c'è qualcuno che cerca di svegliare Pinocchio, pertanto per non vedere intaccati i loro scopi, hanno ora prefissato l'obiettivo di ammazzare mediaticamente il Grillo Parlante.

        Come farlo?
        Questi signori detengono il potere mediatico e finanziario tra le loro mani, basta un semplice schiocco delle loro dita che in un'istante giornalisti e traders, da loro stipendiati, azionano le loro armi.

        Quali sono le armi a disposizione di questi mercenari? Spread Btp-Bund e Macchina del Fango.

        Pertanto da un lato utilizzeranno la Macchina del Fango (tecnica Berlusconiana) azionata dai giornalisti allo scopo di gettare quotidianamente fango sul Grillo.

        Dall'altro lato agiranno con l'arma dello Spread Btp-Bund(ma non eccessivamente per non danneggiare la Volpe-Banche piene di Btp), la Bce non interverrà (o lo farà parzialmente) sul mercato per calmierare il rialzo dello spread, e gli speculatori finanziari apriranno posizioni speculative short sul Btp e long sul Bund. Tutto questo gioco provocherà (sta gia avvenendo) l'aumento dello spread che verrà imputato al governo instabile e a forze politiche euro-scettiche.

        Infine tutto ciò verrà dato in pasto al Parco Buoi (il popolo italiano-Pinocchio), facendo loro capire che Grillo è uguale se non peggiore di coloro che hanno portato l'Italia ad avere una crescita economica decennale nulla, un debito nei pressi del 130% ed una disoccupazione giovanile galoppante al 40%.
        Traduco: se Pinocchio si affiderà ai consigli del Grillo, la sua economia verrà presto distrutta.


        Il Grillo ha tuttavia compreso queste loro mosse da tempo, riuscendo fino ad ora a schivare tutti i colpi, (avete capito perchè Grillo cerca di discreditare i media?) incanalando verso se le speranze di un popolo ormai stanco e sull'orlo del baratro.

        Ma non bisogna cantar vittoria, la guerra non è per nulla finita. I suoi avversari stanno ora racimolando tutte le armi di disinformazione di massa a loro disposizione, puntandole tutte contro lui.

        Non so se ce la farà Beppe a schivare tutti i loro missili, se ci riuscirà salverà questo paese dalla desertificazione economica ma a patto di uscire dall'euro (il suo programma non è attuabile nell'euro e senza sovranità monetaria)

        Sinceramente se dovessi scommettere su qualcuno, lo farei sulla vittoria della dittatura politico-finanziaria, il suo potere è troppo grande per Grillo.

        La sua ascesa è avvenuta troppo prematuramente, l'avevo pronosticata nel punto finale della fase distruttiva dell'industria italiana (momento in cui le armi del Gatto e della Volpe sarebbero spuntate), ma l'aggravarsi della crisi reale sta anticipando i tempi.

        In ogni caso il Grillo attualmente non è preparato per gestire la crisi nel mezzo, mi auguro che nei prossimi mesi si avvalga dei migliori esperti economici (di macroeconomia, economia monetaria ed economia internazionale) che sanno già come muoversi in situazioni del genere.

        Se fallirà in questa missione di salvataggio, per molti di noi ci sarà un decennio di lacrime, fame e rivolte.

     

Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 12, 2013, 12:06:35 pm
Roma, 12 mar - Il Tesoro ha raccolto 7,75 miliardi di euro collocando Bot annuali. Il rendimento e' stato pari all'1,50%, in aumento di 19 punti rispettto alla precedente asta. Domanda robusta pari a 11,6 miliardi.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 13, 2013, 11:40:45 am
Anche BTP con tassi in lieve aumento. Da 2.30 a 2.48.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 15, 2013, 11:33:56 am
11:12:00 Eurozona: Fitch abbassa stime Pil 2013 a -0,5% da- 0,1%   RCOR
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 mar - Fitch ha
abbassato a -0,5% le stime per il Pil dell'Eurozona dal  -0,1%
prospettato nello scorso dicembre. Per il 2014 le  previsioni
scendono a +1% da +1,2%. Le prospettive di  crescita di breve
termine per la Zona Euro sono  "particolarmente incerte, come
spesso accade nei momenti di  svolta ciclica", indica l'agenzia
in un rapporto, notando  per altro che la contrazione dello 0,6%
emersa nel quarto  trimestre del 20112, la peggiore dal 2009,
potrebbe essere  il classico caso del "buio prima dell'alba". A
dare sostegno  alla crescita, secondo gli analisti di Fitch,
dovrebbe  essere l'attenuarsi dell'impatto delle politiche di
grande  rigore fiscale attuate nel 2012 e del forte stress dei
mercati in parte collegato ai timori di un break up
dell'Eurozona. Ad ostacolare la crescita resteranno pero'
l'elevato peso dei debito pubblici e privati, il  consolidamento
fiscale, le rigidita' strutturali, l'alta  disoccupazione e la
scarsita' di credito nei Paesi  periferici.      Com-gli-   
(RADIOCOR) 15-03-13 11:12:05 (0133) 3 NNNN
Fonte: RCOR
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 15, 2013, 14:41:31 pm
A gennaio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 34 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 2.022,7 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino statistico ‘Finanza pubblica’. A dicembre 2012 il debito delle amministrazioni pubbliche si era attestato a 1.988,65 miliardi. Il fabbisogno, pari a 0,9 miliardi, ha contribuito, rispetto a dicembre, all’aumento del debito (il cui stock torna ora sopra i duemila miliardi, soglia gia’ sfondata in ottobre e novembre 2012). Invece l’emissione di titoli sopra la pari e l’apprezzamento dell’euro nel complesso hanno operato in senso opposto per 0,5 miliardi. Nel mese di gennaio il sostegno dei Paesi dell’area dell’euro in difficoltà (si tratta della quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’EFSF) è stato pari a 0,4 miliardi (complessivamente tale sostegno ha raggiunto i 43 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 34,5 miliardi, quello delle Amministraz ioni locali e’ diminuito di 0,5 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Radiocor
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 15, 2013, 17:12:49 pm
Oplà ...... sarà mica che qualcuno se la sta facendo sotto?????  :cul2:
 


Merkel si arrende: giusto che Italia investa, spread in calo

La Merkel si arrende. E' "pienamente giusto" per la cancelliera tedesca che l'Italia, con un rapporto deficit/pil inferiore al 3%, possa avere maggiore spazio per gli investimenti, come previsto dal braccio preventivo del patto di stabilità e crescita. Una risposta alla lettera del premier uscente, Mario Monti, che ha chiesto di combinare il rigore con la crescita.

Di più, ha chiesto di individuare i mezzi per incoraggiare e ricompensare gli Stati membri che si impegnano ad attuare riforme difficili e che, come l'Italia, hanno rispettato tutti gli impegni, hanno un avanzo primario del 2,5%, tra i più alti in Europa, non chiedono dilazioni come altri fanno. In concreto ha chiesto un margine di flessibilità nel valutare il peso degli investimenti sul deficit pur nell'ambito della disciplina di bilancio.

D'altra parte, secondo la stessa Bce, nel corso di quest'anno l'Italia dovrebbe uscire dalla procedura di deficit eccessivo avviata nel 2009. Secondo il dato preliminare sul disavanzo pubblico pubblicato dall'Istat il 1 marzo, il deficit per il 2012 si è attestato al 3% del pil. "Se confermato dall'Eurostat, questo dato dovrebbe comportare la chiusura della Pde per l'Italia, avviata nel 2009", si legge nel bollettino della Banca centrale europea.

Il problema ora passa alla Commissione Ue che dovrà individuare i criteri per definire gli investimenti produttivi. Ma intanto Monti ha vinto la partita con la Merkel che ha dato un sostanziale via libera alla richiesta presentata dal Professore di utilizzare la golden rule, la flessibilità prevista dal patto per ricominciare a fare investimenti.

"Monti ci ha detto che il Patto di stabilità lascia un margine di manovra e che l'Italia vuole usarlo, ma che resta obbediente e fedele al Patto", ha osservato ancora il cancelliere tedesco secondo cui si può ricorrere al "preventive arm" del Patto di stabilità quando ci si trova con un deficit sotto il 3% "e l'Italia è lì", ha aggiunto, precisando di non aver mai detto di volere in Italia una "grosse koalition", ma solo che non sarebbe male vedere un governo il prima possibile.

Attese subito disilluse. C'è infatti stata la prima fumata nera al primo scrutinio per l'elezione del presidente della Camera. Come si prevedeva, tantissime sono state le schede bianche e i grillini hanno votato compatti per il loro candidato. Roberto Fico è stato votato da tutti i grillini e ha ottenuto 108 voti: la pattuglia grillina è composta da 109 deputati, quindi è facile immaginare che il candidato, per fair play, non abbia votato per se stesso.

Daniele Marantelli del Pd ha ottenuto 6 voti. Sono state 459 le schede bianche, 24 quelle nulle. Non c'è stato alcun astenuto, i voti dispersi sono stati 21. Per l'elezione alla prima chiama del presidente era necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera, che si attesta a 420 deputati. Ora la seduta è stata sospesa alla Camera. L'assemblea è convocata alle 14.45 per il secondo dei tre scrutini che si terranno quest'oggi. Il terzo dovrebbe iniziare intorno alle 18.

Lo spread Btp/Bund, sceso in mattinata sotto quota 310 a 308 punti, in netto calo rispetto ai 317 punti della chiusura di ieri, ora si è riportato a 311 punti. Il rendimento si attesta al 4,58%. Il differenziale tra Bonos spagnoli decennali e omologhi tedeschi scambia a 340 punti per un tasso del 4,88%. A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,21% a 16.097 punti.

Francesca Gerosa MF
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 16, 2013, 15:10:03 pm
L'UE concede gli aiuti a Cipro a condizioni di un prelievo forzoso sui c/c tra il 6 e il 9,9%, così tanto per dire dove stiamo andando...


http://www.lookoutnews.it/cipro-in-bilico-lue-ragiona-su-un-piano-di-salvataggio/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 16, 2013, 19:55:34 pm
Non mi stupisce,noi non siamo pigs che li ammazzi e li magni,ma mucche da mungere.
Quello che invece mi chiedo è quanto impiegheremo a rendercene conto,quando capiremo che Monti
non ha fatto gli interessi dell'Italia ma quelli della Germania e temo che il nuovo governo continuerà
a fare il lavoro dei gabellieri che se ne fregavano se i contadini morivano di fame purchè versassero
il frumento al feudatario. :incazzato:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 17, 2013, 10:43:29 am
Non mi stupisce,noi non siamo pigs che li ammazzi e li magni,ma mucche da mungere.
Quello che invece mi chiedo è quanto impiegheremo a rendercene conto,quando capiremo che Monti
non ha fatto gli interessi dell'Italia ma quelli della Germania e temo che il nuovo governo continuerà
a fare il lavoro dei gabellieri che se ne fregavano se i contadini morivano di fame purchè versassero
il frumento al feudatario. :incazzato:

Aggiungo che mentre il nostro Parlamento si trastulla, con le presidenze di camera e senato, di cui non fotte niente a nessun cittadino, ecco che scrive il Governo di Cipro:
http://t.co/7tMeYmJg1V
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 17, 2013, 21:12:33 pm
Possiamo riassumere l'articolo in due parole:ti affidi all'usuraio e nell'immediato ti garantisci un piatto di pasta oppure dichiari bancarotta?
E noi non siamo sulla medesima strada.
Una domanda mi sorge spontanea:quali benefici abbiamo tratto dall'introduzione dell'euro che grazie a Prodi abbiamo persino dovuto pagare?  :102:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 18, 2013, 11:37:14 am
Questi sono pazzi!!!


"NEW YORK (WSI) - Sembra che l'Ue e l'FMI abbiano deciso che la stada da seguire per stabilizzare la crisi del debito e' quella di imporre una tassa "una tantum" sui risparmi e patrimoni della gente.

Per dire le cose come stanno e non con le parole della macchina della propaganda dell'autorita' europee a pieno regime, si tratta a tutti gli effetti di una confisca della proprieta' privata dei cittadini ciprioti. Senza nemmeno un dibattito ne' un accordo parlamentare e' stato violato il principio secondo il quale i risparmi dei cittadini sono sacrosanti. Insomma, uno stupro economico in piena regola. Un conto in banca non va confuso con un investimento. E' la proprieta' a cui tutti abbiamo diritto.

Come riporta il quotidiano tedesco Handelsblatt, le distorsioni enormi a livello di benessere tra le nazioni core e periferiche rendono al momento alcuni paesi piu' "in grado" di "dare" rispetto ad altri. Tra questi figura l'Italia.

Il chief economist di Commerzbank, Jörg Krämer, sottolinea che la mediana dei patrimoni italiani e' pari a 164.000 euro mentre per esempio nell'economia piu' in salute dell'Austria e' di circa 76.000 euro.

Questo significa che in Italia, in teoria, con un'aliquota del 15% sul patrimonio la crisi del debito potrebbe rientrare. Basti pensare che i beni netti degli italiani sono equivalenti al 173% del Pil, paragonati al 124% della Germania. Avrebbe insomma senso, secondo l'economista, "imporre in Italia una tassa sul patrimonio una tantum".

"Un'aliquota del 15% sugli asset finanziari sarebbe sufficiente a spingere il debito governativo sotto la soglia critica del 100% del Pil".

Eccolo il 'new deal' in salsa europea. Testare la capacita' dei ciprioti e mettere in ordine i conti. Sempre nella speranza che lo scontento e rabbia della gente non sfoci in guerre civili. In particolare da noi - come gia' visto su queste pagine - i rischi ci sono, eccome.
"

Tratto da WSI.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 18, 2013, 13:20:31 pm
La situazione economico-finanziaria, nonchè dei mercati,  sta passando da brutta a pessima ed è altresi indicativo  di quanto "pericoloso" sia  il quadro economico/finanziario/sociale di TUTTA l'EUROZONA.
Rimanere nell'euro sta  diventando un vero e proprio "harakiri" economico, finanziario, sociale.
O si fanno gli USE (United State of Europe) o un Europa cosi', frammentata in una miriade di stati senza piu' la possibilità di stampare moneta (sovranità monetaria passata alla bce) e senza piu' possibilità di leva fiscale (causa Fiscal Compact) è destinata ad implodere.
Forse allora meglio uscirne prima. Imho
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 18, 2013, 15:23:40 pm
Concordo pienamente ma purtroppo la maggior parte delle persone è convinta che sarebbe un disastro !
Continuando così ci svegliamo una mattina con le mutande che abbiamo in quel momento e null'altro
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 20, 2013, 09:27:25 am
Il Parlamento cipriota vota contro il prelievo forzoso sui conti bancari

NICOSIA - Il parlamento di Cipro ha bocciato senza appello - 36 voti contrari, 19 astenuti, nessun sì - il controverso piano di salvataggio proposto da Ue e Fmi, che prevede un prelievo forzoso straordinario sui depositi bancari ciprioti per un totale di 5,8 miliardi euro. Il no di Nicosia rimette in discussione l'aiuto economico per un totale di 10 miliardi di euro di cui il paese ha disperatamente bisogno soprattutto per ricapitalizzare le proprie banche ed evitare la bancarotta. Ed invia un chiaro messaggio ai partner europei e internazionali di non voler sottostare ad una operazione percepita come un "ricatto" tedesco.

 

Il no di Cipro apre ora scenari imprevedibili per tutta l'eurozona. Dei 56 deputati che compongono l'assemblea, 19 dei 20 del partito Disy del presidente Nicos Anastasiades - pur favorevoli al piano - si sono astenuti (uno era assente) mentre tutti gli altri (compresi gli otto del partito Diko, alleato di governo) hanno votato contro. Davanti al parlamento decine di cittadini indignati hanno continuato ad alzare la loro voce contro le condizioni imposte dalla Troika Ue. Il voto e' giunto al termine di una giornata frenetica, con consultazioni fra Anastasiades e i ministri avviate di buon'ora e telefonate concitate con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin.

 

Da parte sua il ministro delle Finanze Michalis Sarris e' partito in mattinata alla volta di Mosca per colloqui con i responsabili russi ai quali e' andato a chiedere un'estensione del credito di 2,5 miliardi di euro ricevuto da Cipro due anni fa e un alleggerimento delle sue condizioni. Tornato a Nicosia in serata, Sarris non si e' sbottonato sull'esito della missione, limitandosi solo a smentire le voci di sue imminenti dimissioni. Mentre la Borsa di Nicosia annunciava la sospensione delle contrattazioni per oggi e domani in seguito alla decisione del governo di tenere chiuse in questi stessi giorni le banche locali, sono continuate anche oggi le discussioni a livello governativo nel tentativo di sottrarre i conti di importo inferiore ai 20.000 euro al prelievo forzato del 6,75% previsto dalla proposta dell'Eurogruppo per tutti i depositi inferiori ai 100.000 euro.

 

Gia' da ieri circolavano con insistenza voci di una possibile riduzione dal 6,75 al 3% dell'imposta sui depositi inferiori ai 100.000 euro contro un innalzamento dal 9,9 al 12,5% per quelli di importo superiore allo scopo di mantenere un prelievo per complessivi 5,8 miliardi come richiesto dall'Ue. Ma nulla si e' concretizzato. La proposta di maggiore tutela per i piccoli risparmiatori - sostenuta dall'Eurogruppo - e' rifiutata da Anastasiades, che teme il fuggi fuggi dei correntisti stranieri, soprattutto degli oligarchi russi che hanno scelto Cipro come loro rifugio fiscale.

 

E non trova il sostegno di Panicos Demetriades, il governatore della Banca Centrale: parlando davanti ad una commissione parlamentare convocata per discutere la situazione, il governatore ha chiarito che se i piccoli risparmiatori fossero esclusi dal prelievo forzoso, Nicosia non ce la farebbe a raccogliere la somma indicata dall'Europa. Della situazione venutasi a creare a Nicosia con il voto di stasera discuteranno domani a Bruxelles la Commissione Ue e rappresentanti del governo russo. L'incontro tra le due parti era gia' previsto, ma l'argomento Cipro e' stato aggiunto in agenda espressamente da Mosca dopo gli ultimi sviluppi.

 

Lo stallo cipriota e' fonte di grande preoccupazione. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha cercato di tranquillizzare i partner, ribadendo che la situazione di Cipro e' unica e non ci sarà alcun prelievo forzoso dai conti correnti bancari in altri Paesi europei. Dijsselbloem ha pero' reiterato che il prelievo è necessario e "inevitabile" per salvare Cipro. Dal governo tedesco e' giunto un monito: senza approvazione del piano da parte del parlamento, non sara' possibile far partire il pacchetto di salvataggio, ha detto Berlino.

 

E adesso che il Parlamento cipriota ha scelto di respingere le condizioni offerte, la situazione si e' fatta piu' complicata anche per la liquidita', non solo delle banche, sull'isola. La Bce ha confermato ''l'impegno a garantire la liquidita' necessaria entro il quadro delle regole previste'' a Cipro. Mentre per far fronte alla possibilita' concreta di una scarsita' di contanti, la Gran Bretagna e' ricorsa ad un aereo della Royal Air Force (Raf) per trasportare sull'isola un milione di euro destinati ai circa 3.500 militari inglesi e alle loro famiglie residenti a Cipro.

 

 

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Complimenti ai ciprioti che si sono ribellati al diktat della troika,ma è palese che hanno avuto il sostegno della Russia.
Se succedesse da noi come pensate che andrebbe?
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 20, 2013, 21:03:46 pm
Da leggere....
"You have to see this Cyprus haircut as an attempt by the Finance men in Berlin and Frankfurt to test the water. There’s no other logical explanation. But Merkel isn’t a risk-taker....."


http://hat4uk.wordpress.com/2013/03/18/cyprus-disaster-open-dissent-in-merkels-cdu-as-schaubles-attempt-to-avoid-responsibility-for-cyprus-depositors-dismissed-as-bare-faced-lie/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 20, 2013, 21:15:11 pm
Grazie Lupo per la condivisione
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 20, 2013, 21:42:14 pm
Riguardo Cipro si legge tutto e il contrario di tutto.
L'opinione che mi sono fatta,ma non è detto sia quella giusta,è che a Cipro ci sono molti capitali russi e Putin non è molto d'accordo di "donare" soldi ai soliti noti. Su di un blog (non ricordo quale esattamente o lo linkerei) ho letto persino che portaerei russe si sarebbero mosse ed ora sarebbero attorno a Cipro ufficialmente per simulazione di manovre.
Certo è che toccare gli interessi russi non è come toccare i nostri o quelli greci,quindi vedremo come finirà il braccio di ferro
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 21, 2013, 06:51:12 am
Cipro nella merda ci si è cacciata da sola. È la lavanderia del denaro della mafia russa.
Poi, non è stata la Troika a richiedere il prelievo forzoso, ma è stata un idea del governo Cipriota. Quindi di stronzate ne circolano tantissime.
La ue ha detto che gli presta solo una parte per coprire il buco nero che hanno. Ed una parte se la deve trovar fuori Cipro.



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Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 21, 2013, 13:52:57 pm
E' morto il grande Pietro Mennea, uno degli ultimi campioni "puliti".
Da ex-sprinter che l'aveva anche conosciuto oggi e' un giorno triste per me.
https://t.co/8wvpvd8kw6
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 21, 2013, 14:23:01 pm
RIP

Un mito dello sport italiano  :s_inchin:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 21, 2013, 14:34:21 pm
Chapeau
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 21, 2013, 21:53:23 pm
Final statement by Eurogroup on Cyprus: "We will enforce the policy of the pre-matured super Dick-o-la, with right-biased dechapelment".
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 21, 2013, 22:08:38 pm
Traduci per favore per essere sicura di avere capito? Grazie!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 21, 2013, 22:14:50 pm
 :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 21, 2013, 22:19:21 pm
allora ho capito! :tt2:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 21, 2013, 22:26:19 pm
Zozzoni :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 21, 2013, 22:33:56 pm
 :lol: io ho beccato come un pollo!!!!Ho letto poi ho pensato impossibile ma che cavolo è?Di certo traduco male!!!Che pollastra!!!!secondo me Lupo sta ridendo come un pazzo!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 22, 2013, 00:01:05 am
 :722192:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 29, 2013, 10:40:20 am
Sole 24ore di oggi.
Guardare la pubblicita' a fondo pagina, o siamo proprio alla frutta o chi ce l'ha messa e' un genio  :722192:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 29, 2013, 18:04:26 pm
http://www.francescocaruso.ch/volo-447/ (http://www.francescocaruso.ch/volo-447/)


Volo 447



Come risulta da una investigazione, il volo 447 si è schiantato dopo che l’Airbus A330 ha perso velocità ed è entrato in stallo, prima di cominciare una caduta di tre minuti e mezzo dentro all’Oceano Atlantico che ha ucciso tutte e 228 le persone a bordo.

Le ricerche dell’ufficio investigativo dell’agenzia indicano che il pilota automatico è stato disattivato poco dopo che i piloti avevano avvisato l’equipaggio che si sarebbero potute verificare delle turbolenze. Secondo i dati delle registrazioni di volo, il piu’ giovane dei due piloti aveva posizionato il muso del jet in alto, una posizione che il velivolo ha mantenuto fino al suo impatto finale.

Il rapporto preliminare ha gettato qualche luce in piu’ sui minuti finali che hanno preceduto uno dei piu’ sanguinosi incidenti aerei nella storia dell’aeronautica, con i piloti che lottavano per evitare il disastro del jet diretto verso la superfice dell’oceano a una velocità di 55 mt al secondo.

I dati evidenziano che il pilota piu’ giovane – che aveva 32 anni ed era quello con meno esperienza dei tre – era quello che pilotava l’aereo fino a meno di un minuto prima dell’impatto finale.  “Il problema è perché il pilota continuo’ a tenere il muso dell’aereo puntato verso l’alto mentre l’aereo era in stallo” dice P.H., direttore della sicurezza di una società di consulenza aerea di Londra.

“Bisognerebbe orientare il muso dell’aereo verso il basso per recuperare velocità e per cercare di rimettersi in linea di volo”.

L’investigazione ha avuto una svolta dopo che le scatole nere sono state recuperate da una profondità di 3900 mt sotto l’Atlantico e sono state riportate in superficie, 2 anni dopo dalla data in cui il jet è sparito nella notte del 1 giugno 2009. Tutti i dati e le registrazioni vocali sono state recuperate dopo essere state sommerse per 2 anni. Uno stallo dovuto alla velocità troppo bassa avviene quando un aereo rallenta fino al punto in cui le sue ali di colpo perdono suppporto: un tipo di incidente che i piloti sono TEORICAMENTE allenati a superare.


MIB, dati settimanali

Le trasmissioni recuperate dall’aereo mostrano che i sensori di velocità sono venuti meno al loro compito, mettendo i piloti di fronte al fatto compiuto di una improvvisa diminuzione nella velocità subito dopo che erano entrati in un banco di nubi a bassa temperatura. L’analisi mostra che i piloti avrebbero preferito salire sopra le nuvole ma che non avevano potuto farlo perché non era abbastanza freddo e l’aereo non poteva salire fino a quel livello. I piloti avevano avvisato gli assistenti di volo che sarebbero dovuti stare attenti perché ci sarebbero potute essere delle turbolenze.

Mentre il capitano stava riposando e i due copiloti erano ai comandi il pilota automatico si era disattivato per 4 ore.

I piloti avevano capito che i sensori di velocità stavano sbagliando e avevano cercato di rimediare mettendo il naso dell’aereo verso l’alto, cioè facendo la manovra opposta a quella corretta.

Un allarme di stallo aveva risuonato nella cabina di pilotaggio. Secondo le registrazioni, i due copiloti avevano continuato ad aumentare l’angolo di risalita, salendo rapidamente da 35mila a 37500 piedi. Quando un terzo allarme risuono’ nella cabina, loro continuarono a cercare di far salire l’aereo con i motori a piena potenza e arrivarono a 38mila piedi, dove l’aereoplano entro’ in stallo. Meno di 2 minuti dopo il capitano, M.D., ritorno’ alla cabina di pilotaggio e ci rimase fino all’impatto finale. E’ normale per i piloti prendersi delle pause di riposo nei voli lunghi,come ha riferito la compagnia aerea. D. non riusci mai a raggiungere il suo posto o i controlli dell’aereo, secondo il rapporto ufficiale. D., 58 anni, aveva circa 11mila ore di volo contro le meno di 3mila ore di lavoro dei suoi copiloti. Il terzo copilota, di 37 anni, fu quello che prese il controllo dell’aereo meno di un minuto prima dell’impatto. La compagnia aerea ha detto che i piloti cercarono di fare una deviazione per evitare il cattivo tempo e che tutti i piloti mostrarono una grande professionalità. Col muso dell’aereo puntato in alto con un’inclinazione di 15 gradi, l’aereo comincio’ a precipitare a circa 10mila piedi al minuto oscillando a destra e sinistra.  Circa un minuto dopo lo stallo, i piloti avevano ridotto la potenza dei motori e avevano cercato di mettere il muso dell’aereo verso il basso. L’allarme è risuonato ancora. L’aereo cercava di recuperare velocità mentre continuava  a cadere, fino a che il copilota disse che l’aereo si stava avvicinando a un’altitudine di 10mila piedi. Gli ultimi secondi della registrazione evidenziano che l’aereo precipito’ nel mare a una velocità di circa 200 km all’ora. Il rapporto ufficiale dice che le indicazioni preliminari che provengono dalla scatola nera non hanno ancora stabilito alcuna conclusione circa i motivi della disgrazia o hanno portato ad alcuna raccomandazione.



“Quello che stiamo pubblicando oggi sono solo le osservazioni tecniche, incluse le azioni dell’equipaggio, che non spiegano il disastro. Comprendere questa catena di eventi e le ragioni per cui l’equipaggio si è comportato cosi è un compito complesso che è solo all’inizio.” Il comandante D. era tra le vittime recuperate dalla superficie dell’oceano nelle settimane successive al disastro.

Forza, povera Italia. Buona Pasqua a tutti.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Marzo 30, 2013, 14:41:12 pm
Quello che i mercati non volevano sentire dire

Napolitano: non mi dimetto, ma per ora niente Governo

Non si dimette ma non è riuscito a superare i veti sul nuovo governo. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, lo ha appena annunciato. Il capo dello Stato ha registrato "la persistenza di posizioni diverse". Si proverà comunque ad avviare un percorso condiviso sulle riforme e sull'economia. E non manca la sollecitazione ai partiti a trovare un'intesa, anche sul governo, nei tempi più rapidi possibili. Ma per ora niente intesa sulla formazione di un nuovo Esecutivo.

I veti dei partiti si sono dimostrati insuperabili. Il capo dello Stato però non vuole lasciare il Paese senza più nemmeno una guida dal Colle più alto. Resterà quindi fino alla fine del mandato. E intanto andrà avanti il governo dimissionario, in ordinaria amministrazione, fino a quando non si riuscirà a formare un nuovo governo. Il Governo c'è ed è pienamente operativo, ha voluto sottolineare Napolitano. Avanti anche l'attività del Parlamento, perché, è la convinzione del Presidente, sia il governo sia il Parlamento hanno ampie facoltà anche in periodo di stallo come quello attuale. E in questo senso il Presidente ha fatto riferimento ai lavori della Commissione parlamentare speciale che ha all'ordine del giorno anche i pagamenti alle imprese.

Questi ultimi giorni del suo settennato, intanto, saranno utili, nelle intenzioni del Presidente, ad avviare un percorso condiviso su alcuni temi, a cominciare dalle riforme istituzionali. Ma anche sull'economia su cui il presidente sentirà due gruppi ristretti, composti da saggi dei partiti, per avviare quel percorso condiviso che per ora non è stato possibile sul governo.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-30/napolitano-dimetto-niente-governo-123730.shtml?uuid=AbkTI0iH

Ho l'impressione che una somma di mediocrità ci porterà nella tomba...
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Marzo 30, 2013, 15:01:42 pm
A mali estremi, estremi rimedi  :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Marzo 30, 2013, 15:21:55 pm
Sole 24ore di oggi.
Guardare la pubblicita' a fondo pagina, o siamo proprio alla frutta o chi ce l'ha messa e' un genio  :722192:

O forse entrambe le cose!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 03, 2013, 08:51:44 am
Volevo condividere un'analisi politica fatta da un iscritto sia ad IO che al FOL e che mi trova quasi totalmente d'accordo:anch'io ho i suoi stessi timori per il ns futuro


http://riflessionidiupdown.blogspot.it/2013/04/ve-lo-diciamo-chiaro-e-tondo-e-il.html#more
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 03, 2013, 13:04:33 pm
Volevo condividere un'analisi politica fatta da un iscritto sia ad IO che al FOL e che mi trova quasi totalmente d'accordo:anch'io ho i suoi stessi timori per il ns futuro


http://riflessionidiupdown.blogspot.it/2013/04/ve-lo-diciamo-chiaro-e-tondo-e-il.html#more

E' chiaro che all'Europa (leggi BCE=BUNDESBANK) non piacciono ne Grillo ne Berlusconi, perchè personaggi scomodi e non allineati.
Grillo tra i suoi punti ha il referendum sull'euro, Berlusconi sta cominciando ad avere qualche dubbio nel rimanere nell'euro.
E cmq non farebbero gli inetressi delle banche tedesche. I poteri forti vorrebbero Monti con Bersani. Ma a  loro il mio voto non lo daro' mai.
E non hanno capito che la gente continua a votare Berlusconi, non per Berlusconi, semplicemente perchè ci sono persone CHE A SINISTRA NON CI VOTEREBBERO MAI.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 03, 2013, 13:11:27 pm
Condivido appieno ma permettimi di aggiungere che secondo il mio modestissimo parere Grillo dovrebbe farsi aiutare da economisti qualificati e stendere un programma dettagliato che gli tornerebbe utile anche se si dovesse votare di nuovo,ipotesi sempre più probabile
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 03, 2013, 13:13:09 pm
E poi sta storia che una ns fuoriuscita dall'euro porterebbe alla fuga di capitali dall'Italia...si infatti adesso li stanno portando tutti in Italia  :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 03, 2013, 13:15:40 pm
Condivido appieno ma permettimi di aggiungere che secondo il mio modestissimo parere Grillo dovrebbe farsi aiutare da economisti qualificati e stendere un programma dettagliato che gli tornerebbe utile anche se si dovesse votare di nuovo,ipotesi sempre più probabile

Kat stiamo messi male...ma male male (Abatantuomo - Mediterraneo)  :))
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 03, 2013, 13:18:27 pm
E' da un bel po' che esprimo le mie perplessità,ma mi si dice che l'econimia è una cosa diversa dalla finanza...mi sa che questa dicotomia sta per chiudersi purtroppo o per fortuna non lo so
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Aprile 08, 2013, 22:25:18 pm
http://www.streetinsider.com/Earnings/UPDATE%3A+Alcoa,+Inc.+(AA)+Reports+Q1+adj.-EPS+of+11c%3B+Affirms+FY13+Aluminum+Growth+Projection/8239400.html
 (http://www.streetinsider.com/Earnings/UPDATE%3A+Alcoa,+Inc.+(AA)+Reports+Q1+adj.-EPS+of+11c%3B+Affirms+FY13+Aluminum+Growth+Projection/8239400.html)

(Updated - April 8, 2013 4:16 PM EDT)

Alcoa, Inc. (NYSE: AA) reported Q1 adjusted EPS of $0.11, versus the analyst estimate of $0.08. Revs of $5.83 billion, versus the consensus of $5.89 billion.

Adjusted EPS compares with $0.10 reported in the same period last year.

Alcoa said the stronger results were driven by "continued productivity improvements across all businesses, better mix, and higher volumes in the downstream business." Higher pension and planned maintenance partially offset gains.

Cash on hand at the end of the quarter was $1.6 billion and Alcoa hit record-low 28 days of working capital for the quarter.

Looking ahead, Alcoa affirms expectations for 7 percent global aluminum growth in FY13, though supply pressure caused the company to cut its surplus projection for aluminum "from 535,000 metric tons in the fourth quarter to 155,000 metric tons this quarter, driven by curtailments."

On Alba, Alcoa said it was actively negotiating with the Department of Justice (DOJ) and the Securities and Exchange Commission (SEC) to reach a resolution of their investigations of the Alba matter." Currently, no agreement has been reached.

"This was a strong quarter led by record profitability in our downstream business, improved results in our midstream business, and remarkable upstream performance in the face of weak metal prices,” commented Chairman and CEO Klaus Kleinfeld. “Our mid and downstream businesses now account for 72 percent of our total after-tax operating income while our upstream business continues to move down the cost curve."
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 08, 2013, 22:30:47 pm
Già,l'articolo si commenta da solo
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Aprile 12, 2013, 14:12:25 pm
Brutta cosa:

http://www.wallstreetitalia.com/article/1543987/nucleare/nord-corea-usa-alzano-livello-allerta-nucleare.aspx (http://www.wallstreetitalia.com/article/1543987/nucleare/nord-corea-usa-alzano-livello-allerta-nucleare.aspx)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 13, 2013, 11:07:39 am
Repetita iuvant...qua mi sache e' meglio che i soldi ce li magnamo, io ho cominciato ieri, mega cena di pesce...alla faccia della prova costume  :biggrin5:

http://www.mazzieroresearch.com/effetto-sirtaki-sui-titoli-di-stato-italiani/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 13, 2013, 11:14:41 am
 Fresca fresca....ole' @lemasabachthani: EU Barnier on new bank rescue bill: first shareholders / bondholders, then depositors over €100k and, as ultimate fallback position, the ESM   :27991:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 13, 2013, 20:09:39 pm
Signori se avete qualche risparmio cominciate a preoccuparvi

@Schuldensuehner: SCHAEUBLE SAYS BANK OWNERS, CREDITORS (depositors are also  creditors) MUST HELP BAIL OUT BANKS
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Aprile 13, 2013, 21:49:23 pm
comprate terra
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Aprile 14, 2013, 15:23:40 pm
Finalmente anche la stampa ufficiale comincia a porsi dei dubbi circa la fregatura (per noi) dell'euro

http://www.ilgiornale.it/news/interni/fuori-dalleuro-o-strangolati-bivio-nuovo-governo-906689.html
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 14, 2013, 15:49:05 pm
Evviva,qualcuno inizia a scrivere anche sui giornali italiani come stanno realmente le cose!
Speriamo che tutti provino a riflettere perchè basta poco per capire come stiamo messi:
abbiamo pagato e grazie a Prodi abbiamo avuto l'euro con un cambio a 1936,27 che
tradotto in soldoni,quelli che ci servono per la spesa,ha portato a dimezzare il potere di acquisto
dei salari (non siamo bambini quindi ricorderemo che con 2 milioni al mese si stava bene ed ora
con 1000 euro crepi di fame)raddoppiando i prezzi come se il cambio fosse stato a 1000 lire.
Ci voleva tanto a capire che non avremmo potuto tenere il passo con paesi come la Germania?
Ma finchè la maggior parte della gente è convinta del vangelo che vanno predicando i proconsoli
germanici Monti & Bersani anche con nuove elezioni non cambi un piffero.Chissà se svegliandosi
una mattina coi soldini del conto corrente dimezzati non ci si dia una mossa....perchè questo
succederà e molto presto!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 20, 2013, 22:22:57 pm
http://www.bloomberg.com/news/2013-04-20/italy-s-napolitano-accepts-appeal-agrees-to-seek-second-term.html
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Aprile 20, 2013, 22:44:20 pm
Qua una sintesi dei commenti delle più prestigiose testate non solo francesi ma anche inglesi ed americane pubblicati dal sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-20/monde-rielezione-napolitano-naufragio-201056.shtml?uuid=Ab50X5oH


FACCIAMO PENA AL MONDO INTERO!!!!!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Maggio 03, 2013, 13:26:39 pm
http://www.economist.com/news/leaders/21577068-woes-small-businesses-italy-and-spain-threaten-be-next-twist-euro?buffer_share=93327&utm_source=buffer&utm_medium=twitter&utm_campaign=Buffer%253A%252BLinkerbiz%252Bon%252Btwitter
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Maggio 03, 2013, 13:39:46 pm
Source:IMF
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Maggio 12, 2013, 07:40:40 am
Da non perdere. Tanto per capire meglio che fine stiamo facendo….

Questo articolo di Glauco Benigni andrebbe letto accompagnandolo con la visione del serial tv più premiato del mondo trasmesso in Italia da SKY: “Mad men”. Tradotto, gli uomini di Madison Avenue, la strada di New York che ospitò le prime compagnie pubblicitarie del mondo negli anni sessanta. Nasce così e allora la manipolazione di noi tutti.

“C’è la crisi della pubblicità!! C’è la crisi della pubblicità!!” Questa sintesi semplificata di un fenomeno molto complesso si è ormai ridotta a lamentoso mantra da diversi anni e risuona tra azionisti, editori, managers, giornalisti e impiegati di ogni società in cui si trae (traeva) profitto dalla comunicazione… fino a comparire minacciosa negli OdG dei CdA che minacciano lo Stato di Crisi e dei Comitati di Redazione che si svegliano di soprassalto dal sonno della ragione.

Nel frattempo gloriose testate giornalistiche vengono svendute, tv e radio broadcasters tagliano drasticamente i costi di produzione… e si attende. Cosa si attende? Il miracolo? Certo no! Gli ultimi lampi delle economie, nelle democrazie occidentali, hanno lasciato il posto ai devastanti tornados della finanza globale e al bizzarro altalenare degli spread.

Il segno “più” negli Annual Reports dei media-groups è un ricordo di altre stagioni e, oltre ai media, anche altri comparti industriali tremano. Le industrie licenziano e tremano. Prepensionano baldanzosamente, esodano, tremano… e in ogni caso studiano strategie per ottimizzare gli investimenti pubblicitari che ritengono indispensabili a mantenere e difendere le proprie quote di mercato.
Ma quali sono gli scopi e le funzioni della pubblicità? La vecchia Signora, “anima del commercio”, quindi “spirito guida dei traders”, tra le sue priorità ha certamente quella di organizzare i consumi attraverso la creazione di stili di vita che siano ossequiosi e favorevoli al modello di sviluppo liberista sancito a Bretton Woods e rielaborato negli ultimi G 20.

Tra le sue funzioni inoltre, quella strategica è esercitare il controllo, travestito da sostegno, nei confronti dei media di massa. “Perchè scrivere o far vedere qualcosa che sia sgradito ai nostri inserzionisti?” Gli Editori e i Direttori dei media ben conoscono il valore di questa domanda e di solito rispondono che i Contenuti e la Pubblicità sono questioni separate, sapendo però che non è proprio così. Non è mai stato così e non sarà mai così.

Bene. Chi decide se, quando e quanto finanziare con la risorsa pubblicità un Medium di massa e quindi la Cultura di Massa? E quindi lo Stile di Vita di Massa? La risposta, su scala globale, è stranamente semplice. Dal 1938 esiste una Associazione, con sede al numero 275 di Madison Avenue a New York; si chiama International Advertising Association.
E’ il cartello (4000 società in 76 nazioni) all’interno del quale si rinvengono le sigle più prestigiose di Agenzie Globali di Pubblicità, Produttori Multinazionali di Merci, Media, Società di Ricerche e Elaborazione dati, quali (tra i molti): BBDO Worldwide, Dentsu, Dow Jones, Hakuhodo, JSC, Leo Burnett, McCann Worldgroup, Nielsen Business Media, Young&Rubicam, Procter&Gamble, Shell, Unilever, etc… ovvero il Gotha, l’Olimpo dei Mercanti Globali che ispirano e sostengono la World Trade Organisation, la FAO e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Senza di loro, senza il loro contributo, gruppi quali la News Corp. di Rupert Murdoch, la Hearst, Hachette e giù pe’ li rami fino a casa nostra: Mediaset, la RAI, la RCS, il Gruppo Espresso-Repubblica e altri non avrebbero mai raggiunto il loro status attuale e i loro fatturati sarebbero stati molto, molto inferiori.

Ufficialmente, come si legge nel sito della IAA: “l’associazione difende la libertà di commercio contro ogni restrizione, usa la propria rete globale per trasferire conoscenze su questioni industriali, fornisce e sviluppa education e talenti d’affari”.
In altre parole la IAA, negli ultimi 75 anni ha svolto nel Global Trading il ruolo di Intelligence e cinghia di trasmissione al servizio dei Mercanti planetari, finanziando quei media di massa altamente strategici affinche’, nei diversi territori di loro interesse, la maggior parte degli lettori-spettatori-net users-elettori alimentassero una sola fede quasi sempre inespressa: Consumo ergo sum.
Tutto ciò, dal secondo dopoguerra alla recente crisi finanziaria, si è svolto con una certa discrezione ed è stato ammantato da studi, ricerche, analisi, in gran parte finanziate dalla IAA, nelle quali si dimostrava l’elevato carattere progressivo della loro azione, in quanto questa consentiva lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e quindi favoriva il dibattito e la formazione delle coscienze nelle democrazie mature e immature. (E vai ! Altro che i Fondi Pubblici per la Cultura.)
In realtà le camionate di miliardi erogate all’industria della comunicazione dalla IAA, in cambio di spazi pubblicitari, erano fornito soprattutto ai Re Media più disinvolti e “all’obbedienza”, i quali chiudevano un occhio, e anche tutti e due, in momenti in cui bisognava organizzare, oltre ai consumi, il consenso nazionale e internazionale su questioni molto importanti quali il Debito Pubblico, la Guerra, l’Ecologia, i Diritti degli Oppressi e così via, spesso sostituendo la Cronaca alla Storia e i Reality Shows alla Realtà.

Oggi però le cose sono cambiate. In peggio. Lo spiega da tempo a chiare lettere un signore che svolge spesso il ruolo di portavoce degli associati alla IAA. Il signore si chiama Martin Sorrell, è stato allevato nella Londra degli anni 80 nella bottega di Global Marketing dei fratelli Saatchi ed è attualmente il Chief Executive della WPP, un gruppo che fattura circa 70 miliardi di dollari l’anno, per il quale lavorano 110.000 persone in 106 nazioni: gente molto vispa che promuove i Global Advertisers presenti nella classifica “Fortune 500″ e nell’indice “Nasdaq 100″.
Martin dunque è uno che sa. Conosce i leaders del mondo e i dati, anche quelli più riservati. E spiega nei convegni: “Le agenzie di pubblicità investono ogni anno, per conto dei propri clienti, circa un trilione di dollari. Lo fanno volentieri … è il nostro mestiere. Ma qualcosa negli ultimi anni è cambiato …”
“Dalle nostre ricerche – continua Sorrell- che ci costano 800 milioni di dollari all’anno e quindi sono molto credibili, risulta infatti che il mondo non e’ più lo stesso … A questo punto , di solito Sorrell fa un lungo preambolo, spiega i motivi per cui si e’ giunti a tale conclusione, fornisce giustificazioni geopolitiche, economiche e finanziarie e infine, implacabile, rilascia una definizione filosofico-antropologica : “il mondo ormai si divide in “consumatori cinici e consumatori ottimisti “. Che vuol dire?

Ed arriva la spiegazione. Esistono le Nazioni Sviluppate, quelle che genericamente si definiscono Western Countries, in questi territori nel corso degli ultimi decenni i consumatori hanno avuto più o meno accesso ad ogni forma di consumo e ne hanno goduto. Oggi però gli abitanti di queste nazioni manifestano perplessità nei confronti delle nuove offerte, si chiedono se inquinano o meno, se sono veramente utili o se ne possano fare a meno.

Addirittura si permettono di mettere in discussione se sia veramente utile all’economia consumare così tanto visto che la massa di rifiuti, derivante dal consumo forsennato e superfluo, genera guai per la raccolta e il trattamento dei rifiuti stessi. Orbene questo atteggiamento, secondo Martin Sorrell e la IAA è inequivocabilmente “cinico”. Mr. Sorrell non accenna minimamente alla crisi. Per lui la soluzione ovviamente sarebbe quella di un immediato rilancio dei consumi. Se qualcuno non lo capisce tanto peggio per lui.

C’e’ da chiarire ulteriormente che, se per gli italiani e i greci, cinico è anche il saggio che vive in modo autosufficiente e autarchico, nei vocabolari inglesi “cinico” è definito invece come ringhioso, stizzoso e addirittura misantropo. In ogni caso il chiarimento definitivo Sorrell lo fornisce “per contrasto” quando spiega che: “nel resto del mondo e in particolare nel BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ma anche in Africa e Medio Oriente, i consumatori sono invece ottimisti”.

Cioè non vedono l’ora di andare a comperare qualsiasi nuova merce venga loro proposta dalla pubblicita’ e anzi sono talmente entusiasti all’idea di circondarsi di beni e di godere di nuovi servizi che sono pronti ad indebitarsi più che possono.

Detto così il verdetto può anche far sorridere, può sembrare un’analisi un po’ banale, ingenua. Persino ovvia. In quei Paesi non hanno avuto che autoritarismo, lacrime, sudore e sangue e ora spendono qualsiasi cifra in gadgets e comfort, anche se superfluo. Dietro questa sentenza però si celano alcuni effetti che rischiano di diventare tragicamente irreversibili per l’Occidente.

Se, come dice Sorrell, quei 1000 miliardi di dollari che venivano divisi nel recente passato – 60% a favore degli Western Countries e 40% nel resto del mondo – vengono già da un paio d’anni divisi in modo contrario, in Occidente sono venuti a mancare, circa 200-300 miliardi di dollari di sostegno ai media. Cioe’ una quantità di denaro tale da far sparire in un sol colpo 10 tv network come Mediaset o 50 grandi quotidiani come il Corriere della Sera e comunque tale da cancellare 5-6 milioni di stipendi di addetti all’industria dei media in Occidente.

E’ così ? Sorrell conferma sornione e commenta con un sorriso da Gioconda: “io sarei molto preoccupato se fossi un azionista di un “local medium”. Intende con tale definizione un giornale o una rete tv che agisce su un solo territorio e si esprime in una sola lingua.
E tutto questo perchè? Perchè il centro studi della IAA ha scoperto che Noi siamo consumatori cinici .

Questo è il piatto forte del banchetto funebre, ma oltre a queste affermazioni Sorrell di solito precisa inoltre, quasi scusandosi, che c’erano altre ragioni, anche queste sostenute da ricerche, che suonano come campane a morto nella Storia di tv e giornali occidentali.
Nel mondo, ricorda ancora Sorrell, ci sono 1,5 miliardi di tv set (televisori da salotto), 1,2 miliardi di PC screen (schermi di computers) e – udite, udite! – 4 miliardi di schermi di telefoni cellulari.

Ora, considerando che ai clienti inserzionisti non interessa un fico secco di come il proprio messaggio pubblicitario raggiunga il consumatore potenziale, è ovvio che la maggior concentrazione di sforzi promozionali, nei prossimi anni, la IAA la dedicherà alla comunicazione realizzata attraverso i telefoni cellulari.

Tanto più che – sempre secondo le ricerche della IAA – il parco di cellulari è già maggioritario nei paesi del BRIC ed è lì e in Africa e Medio Oriente che se ne venderanno sempre di più, perche’ agli abitanti di quelle nazioni, molti dei quali non hanno neanche fatto la loro prima telefonata e non hanno mai visto la tv, i telefoni cellulari verranno regalati in misura pari a centinaia di milioni.

Lo scenario appare apocalittico e le considerazioni da fare sarebbero veramente tante. La prima è che nessuno e’ piu’ cinico della IAA. Su un’altra però bisogna meditare a lungo: avere abusato a tal punto della cosiddetta risorsa pubblicità, il cavallo di Troia dal quale è fuoriuscito gran parte del peggio contemporaneo, equivale oggi a dover fare i conti con un pesante ricatto che sta avendo ricadute su molti segmenti strategici delle nostre “democrazie”. A meno che non si ridiventi tutti ottimisti. Potrebbe essere la soluzione.

Concludiamo con qualche nota “di colore”.
1) Qualche giorno fa Martin Sorrell è stato vittima della propria visione iperliberista del mondo e, a causa di complicate alchimie, grazie alle quali aveva legato i propri compensi alle sorti della sua Company, si è visto ridurre il salario: da 33 milioni di sterline e 19 milioni all’anno. Un bel tonfo! Chissà come l’ha presa sua moglie . E’ il caso di menzionarla, perchè la Signora Sorrell è Cristiana Falcone, una delle donne italiane più potenti del mondo in quanto ricopre il ruolo di Direttore del World Economic Forum.

2) La delocalizzazione degli investimenti pubblicitari sta spostando anche l’asse del Potere all’interno dell’International Advertising Association. Dal 1 gennaio 2013 il nuovo Chairman e Presidente Mondiale è diventato Mr. Faris Abouhamad, cittadino degli Emirati Arabi Uniti, un uomo che si è “fatto le ossa” – guarda caso- in medio Oriente e Africa ed è proprietario di una grande Agenzia di Pubblicità di Dubai.

Dagospia
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Maggio 12, 2013, 18:07:59 pm
Da non perdere. Tanto per capire meglio che fine stiamo facendo….

Questo articolo di Glauco Benigni andrebbe letto accompagnandolo con la visione del serial tv più premiato del mondo trasmesso in Italia da SKY: “Mad men”. Tradotto, gli uomini di Madison Avenue, la strada di New York che ospitò le prime compagnie pubblicitarie del mondo negli anni sessanta. Nasce così e allora la manipolazione di noi tutti.

“C’è la crisi della pubblicità!! C’è la crisi della pubblicità!!” Questa sintesi semplificata di un fenomeno molto complesso si è ormai ridotta a lamentoso mantra da diversi anni e risuona tra azionisti, editori, managers, giornalisti e impiegati di ogni società in cui si trae (traeva) profitto dalla comunicazione… fino a comparire minacciosa negli OdG dei CdA che minacciano lo Stato di Crisi e dei Comitati di Redazione che si svegliano di soprassalto dal sonno della ragione.

Nel frattempo gloriose testate giornalistiche vengono svendute, tv e radio broadcasters tagliano drasticamente i costi di produzione… e si attende. Cosa si attende? Il miracolo? Certo no! Gli ultimi lampi delle economie, nelle democrazie occidentali, hanno lasciato il posto ai devastanti tornados della finanza globale e al bizzarro altalenare degli spread.

Il segno “più” negli Annual Reports dei media-groups è un ricordo di altre stagioni e, oltre ai media, anche altri comparti industriali tremano. Le industrie licenziano e tremano. Prepensionano baldanzosamente, esodano, tremano… e in ogni caso studiano strategie per ottimizzare gli investimenti pubblicitari che ritengono indispensabili a mantenere e difendere le proprie quote di mercato.
Ma quali sono gli scopi e le funzioni della pubblicità? La vecchia Signora, “anima del commercio”, quindi “spirito guida dei traders”, tra le sue priorità ha certamente quella di organizzare i consumi attraverso la creazione di stili di vita che siano ossequiosi e favorevoli al modello di sviluppo liberista sancito a Bretton Woods e rielaborato negli ultimi G 20.

Tra le sue funzioni inoltre, quella strategica è esercitare il controllo, travestito da sostegno, nei confronti dei media di massa. “Perchè scrivere o far vedere qualcosa che sia sgradito ai nostri inserzionisti?” Gli Editori e i Direttori dei media ben conoscono il valore di questa domanda e di solito rispondono che i Contenuti e la Pubblicità sono questioni separate, sapendo però che non è proprio così. Non è mai stato così e non sarà mai così.

Bene. Chi decide se, quando e quanto finanziare con la risorsa pubblicità un Medium di massa e quindi la Cultura di Massa? E quindi lo Stile di Vita di Massa? La risposta, su scala globale, è stranamente semplice. Dal 1938 esiste una Associazione, con sede al numero 275 di Madison Avenue a New York; si chiama International Advertising Association.
E’ il cartello (4000 società in 76 nazioni) all’interno del quale si rinvengono le sigle più prestigiose di Agenzie Globali di Pubblicità, Produttori Multinazionali di Merci, Media, Società di Ricerche e Elaborazione dati, quali (tra i molti): BBDO Worldwide, Dentsu, Dow Jones, Hakuhodo, JSC, Leo Burnett, McCann Worldgroup, Nielsen Business Media, Young&Rubicam, Procter&Gamble, Shell, Unilever, etc… ovvero il Gotha, l’Olimpo dei Mercanti Globali che ispirano e sostengono la World Trade Organisation, la FAO e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Senza di loro, senza il loro contributo, gruppi quali la News Corp. di Rupert Murdoch, la Hearst, Hachette e giù pe’ li rami fino a casa nostra: Mediaset, la RAI, la RCS, il Gruppo Espresso-Repubblica e altri non avrebbero mai raggiunto il loro status attuale e i loro fatturati sarebbero stati molto, molto inferiori.

Ufficialmente, come si legge nel sito della IAA: “l’associazione difende la libertà di commercio contro ogni restrizione, usa la propria rete globale per trasferire conoscenze su questioni industriali, fornisce e sviluppa education e talenti d’affari”.
In altre parole la IAA, negli ultimi 75 anni ha svolto nel Global Trading il ruolo di Intelligence e cinghia di trasmissione al servizio dei Mercanti planetari, finanziando quei media di massa altamente strategici affinche’, nei diversi territori di loro interesse, la maggior parte degli lettori-spettatori-net users-elettori alimentassero una sola fede quasi sempre inespressa: Consumo ergo sum.
Tutto ciò, dal secondo dopoguerra alla recente crisi finanziaria, si è svolto con una certa discrezione ed è stato ammantato da studi, ricerche, analisi, in gran parte finanziate dalla IAA, nelle quali si dimostrava l’elevato carattere progressivo della loro azione, in quanto questa consentiva lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e quindi favoriva il dibattito e la formazione delle coscienze nelle democrazie mature e immature. (E vai ! Altro che i Fondi Pubblici per la Cultura.)
In realtà le camionate di miliardi erogate all’industria della comunicazione dalla IAA, in cambio di spazi pubblicitari, erano fornito soprattutto ai Re Media più disinvolti e “all’obbedienza”, i quali chiudevano un occhio, e anche tutti e due, in momenti in cui bisognava organizzare, oltre ai consumi, il consenso nazionale e internazionale su questioni molto importanti quali il Debito Pubblico, la Guerra, l’Ecologia, i Diritti degli Oppressi e così via, spesso sostituendo la Cronaca alla Storia e i Reality Shows alla Realtà.

Oggi però le cose sono cambiate. In peggio. Lo spiega da tempo a chiare lettere un signore che svolge spesso il ruolo di portavoce degli associati alla IAA. Il signore si chiama Martin Sorrell, è stato allevato nella Londra degli anni 80 nella bottega di Global Marketing dei fratelli Saatchi ed è attualmente il Chief Executive della WPP, un gruppo che fattura circa 70 miliardi di dollari l’anno, per il quale lavorano 110.000 persone in 106 nazioni: gente molto vispa che promuove i Global Advertisers presenti nella classifica “Fortune 500″ e nell’indice “Nasdaq 100″.
Martin dunque è uno che sa. Conosce i leaders del mondo e i dati, anche quelli più riservati. E spiega nei convegni: “Le agenzie di pubblicità investono ogni anno, per conto dei propri clienti, circa un trilione di dollari. Lo fanno volentieri … è il nostro mestiere. Ma qualcosa negli ultimi anni è cambiato …”
“Dalle nostre ricerche – continua Sorrell- che ci costano 800 milioni di dollari all’anno e quindi sono molto credibili, risulta infatti che il mondo non e’ più lo stesso … A questo punto , di solito Sorrell fa un lungo preambolo, spiega i motivi per cui si e’ giunti a tale conclusione, fornisce giustificazioni geopolitiche, economiche e finanziarie e infine, implacabile, rilascia una definizione filosofico-antropologica : “il mondo ormai si divide in “consumatori cinici e consumatori ottimisti “. Che vuol dire?

Ed arriva la spiegazione. Esistono le Nazioni Sviluppate, quelle che genericamente si definiscono Western Countries, in questi territori nel corso degli ultimi decenni i consumatori hanno avuto più o meno accesso ad ogni forma di consumo e ne hanno goduto. Oggi però gli abitanti di queste nazioni manifestano perplessità nei confronti delle nuove offerte, si chiedono se inquinano o meno, se sono veramente utili o se ne possano fare a meno.

Addirittura si permettono di mettere in discussione se sia veramente utile all’economia consumare così tanto visto che la massa di rifiuti, derivante dal consumo forsennato e superfluo, genera guai per la raccolta e il trattamento dei rifiuti stessi. Orbene questo atteggiamento, secondo Martin Sorrell e la IAA è inequivocabilmente “cinico”. Mr. Sorrell non accenna minimamente alla crisi. Per lui la soluzione ovviamente sarebbe quella di un immediato rilancio dei consumi. Se qualcuno non lo capisce tanto peggio per lui.

C’e’ da chiarire ulteriormente che, se per gli italiani e i greci, cinico è anche il saggio che vive in modo autosufficiente e autarchico, nei vocabolari inglesi “cinico” è definito invece come ringhioso, stizzoso e addirittura misantropo. In ogni caso il chiarimento definitivo Sorrell lo fornisce “per contrasto” quando spiega che: “nel resto del mondo e in particolare nel BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ma anche in Africa e Medio Oriente, i consumatori sono invece ottimisti”.

Cioè non vedono l’ora di andare a comperare qualsiasi nuova merce venga loro proposta dalla pubblicita’ e anzi sono talmente entusiasti all’idea di circondarsi di beni e di godere di nuovi servizi che sono pronti ad indebitarsi più che possono.

Detto così il verdetto può anche far sorridere, può sembrare un’analisi un po’ banale, ingenua. Persino ovvia. In quei Paesi non hanno avuto che autoritarismo, lacrime, sudore e sangue e ora spendono qualsiasi cifra in gadgets e comfort, anche se superfluo. Dietro questa sentenza però si celano alcuni effetti che rischiano di diventare tragicamente irreversibili per l’Occidente.

Se, come dice Sorrell, quei 1000 miliardi di dollari che venivano divisi nel recente passato – 60% a favore degli Western Countries e 40% nel resto del mondo – vengono già da un paio d’anni divisi in modo contrario, in Occidente sono venuti a mancare, circa 200-300 miliardi di dollari di sostegno ai media. Cioe’ una quantità di denaro tale da far sparire in un sol colpo 10 tv network come Mediaset o 50 grandi quotidiani come il Corriere della Sera e comunque tale da cancellare 5-6 milioni di stipendi di addetti all’industria dei media in Occidente.

E’ così ? Sorrell conferma sornione e commenta con un sorriso da Gioconda: “io sarei molto preoccupato se fossi un azionista di un “local medium”. Intende con tale definizione un giornale o una rete tv che agisce su un solo territorio e si esprime in una sola lingua.
E tutto questo perchè? Perchè il centro studi della IAA ha scoperto che Noi siamo consumatori cinici .

Questo è il piatto forte del banchetto funebre, ma oltre a queste affermazioni Sorrell di solito precisa inoltre, quasi scusandosi, che c’erano altre ragioni, anche queste sostenute da ricerche, che suonano come campane a morto nella Storia di tv e giornali occidentali.
Nel mondo, ricorda ancora Sorrell, ci sono 1,5 miliardi di tv set (televisori da salotto), 1,2 miliardi di PC screen (schermi di computers) e – udite, udite! – 4 miliardi di schermi di telefoni cellulari.

Ora, considerando che ai clienti inserzionisti non interessa un fico secco di come il proprio messaggio pubblicitario raggiunga il consumatore potenziale, è ovvio che la maggior concentrazione di sforzi promozionali, nei prossimi anni, la IAA la dedicherà alla comunicazione realizzata attraverso i telefoni cellulari.

Tanto più che – sempre secondo le ricerche della IAA – il parco di cellulari è già maggioritario nei paesi del BRIC ed è lì e in Africa e Medio Oriente che se ne venderanno sempre di più, perche’ agli abitanti di quelle nazioni, molti dei quali non hanno neanche fatto la loro prima telefonata e non hanno mai visto la tv, i telefoni cellulari verranno regalati in misura pari a centinaia di milioni.

Lo scenario appare apocalittico e le considerazioni da fare sarebbero veramente tante. La prima è che nessuno e’ piu’ cinico della IAA. Su un’altra però bisogna meditare a lungo: avere abusato a tal punto della cosiddetta risorsa pubblicità, il cavallo di Troia dal quale è fuoriuscito gran parte del peggio contemporaneo, equivale oggi a dover fare i conti con un pesante ricatto che sta avendo ricadute su molti segmenti strategici delle nostre “democrazie”. A meno che non si ridiventi tutti ottimisti. Potrebbe essere la soluzione.

Concludiamo con qualche nota “di colore”.
1) Qualche giorno fa Martin Sorrell è stato vittima della propria visione iperliberista del mondo e, a causa di complicate alchimie, grazie alle quali aveva legato i propri compensi alle sorti della sua Company, si è visto ridurre il salario: da 33 milioni di sterline e 19 milioni all’anno. Un bel tonfo! Chissà come l’ha presa sua moglie . E’ il caso di menzionarla, perchè la Signora Sorrell è Cristiana Falcone, una delle donne italiane più potenti del mondo in quanto ricopre il ruolo di Direttore del World Economic Forum.

2) La delocalizzazione degli investimenti pubblicitari sta spostando anche l’asse del Potere all’interno dell’International Advertising Association. Dal 1 gennaio 2013 il nuovo Chairman e Presidente Mondiale è diventato Mr. Faris Abouhamad, cittadino degli Emirati Arabi Uniti, un uomo che si è “fatto le ossa” – guarda caso- in medio Oriente e Africa ed è proprietario di una grande Agenzia di Pubblicità di Dubai.

Dagospia
Probabilmente la crescita dei prox 20 anni sara' nell'area sud est asiatica e bric, ma anche loro hanno i primi problemi.
Noi se non cambiamo strada e non la smettiamo subito cpn la storiella dei diritti acquisiti co stiamo gia' gipcando il futuro delle nuove generazioni.
Fosse per me ad esmpio con la rifirma delle pensioni avrei passato tutti e dico tutti al contributivo, pensionati e lavoratori. Nessuna sperequazione temporale nessuna divisione tra pensionati di serie a e di serie b come saremo noi e risorse certe per tutti.
E via cosi a seguire in altri campi...ma noi abbiamo i diritti acquisiti..e i sindacalisti.

http://econ.st/13mJbkT
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Maggio 24, 2013, 08:58:31 am
L'ottimismo dell'Economist...
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Maggio 24, 2013, 10:14:17 am
 :722192:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Giugno 01, 2013, 00:38:50 am
Buon WE
http://m.usatoday.com/article/news/2374929
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Giugno 01, 2013, 21:47:13 pm
Anch'io sto leggendo notizie come queste ed anche il contrario però.
USA non hanno fatto -10 per ora è un ritracciamento e ci sta tutto dopo 7 mesi di salita a razzo,amche e è successo in un contesto molto particolare a livello globale.
Se lunedì non andiamo sotto 17k mi rigiro
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Giugno 03, 2013, 09:27:42 am
Breaking news: qua piove a catinelle  :biggrin5: :cucu:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Giugno 03, 2013, 10:22:52 am
Fankulo
Prepara il sole pervertito
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Giugno 03, 2013, 11:02:24 am
Ieri al mare...non ti vedo bene lapis  :722192:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Giugno 03, 2013, 11:31:19 am
Sei il solito pessimista
Fra 20 gg ci saranno 30 gradi ed il ftse min sarà a 18100 :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Giugno 16, 2013, 11:42:30 am
 In pieno crollo della produzione e della domanda il governo che fa? Finanzia l'acquisto di macchinari  produttivi e aumenta l'iva.Ole' http://t.co/lCJNf6VkDy”

Dilettanti allo sbaraglio...
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Giugno 16, 2013, 13:22:01 pm
In pieno crollo della produzione e della domanda il governo che fa? Finanzia l'acquisto di macchinari  produttivi e aumenta l'iva.Ole' http://t.co/lCJNf6VkDy”

Dilettanti allo sbaraglio...

potevano anche aumentare l'accisa sulla benzina e toccare le sigarette
lo han fatto gli ultimi 50 fantasiosi governi  :biggrin5:
ma forse si sono accorti che non fuma più nessuno e la gente ha iniziato ad andare in bici  :mad2:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Giugno 22, 2013, 13:09:32 pm
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/22/italia-default-prossimi-sei-mesi_n_3482134.html?utm_hp_ref=italy (http://www.huffingtonpost.it/2013/06/22/italia-default-prossimi-sei-mesi_n_3482134.html?utm_hp_ref=italy)

L'Italia ha sei mesi di tempo per evitare di dovere bussare alla porta dell'Europa e chiedere un piano di salvataggio. L'allarme arriva da un rapporto di Mediobanca securities, citato oggi da Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano. Secondo la controllata londinese della banca, il Paese deve al più presto ritrovare la via della crescita servendosi delle riforme varate dal governo Monti, altrimenti l'aggravarsi della crisi, scrive l'analista Antonio Guglielmi, "potrebbe costringere il Paese alla richiesta di salvataggio".

Secondo il report la situazione è persino "peggiore" a quella del 1992 anche perchè l'Italia "non può più contare sulla leva della svalutazione".

Il rapporto di Guglielmi sottolinea un fenomeno inquietante: di recente sul mercato in vari momenti (anche ieri) il rendimento dei Btp ha superato quello dei Bot di pari durata. Perché i mercati chiedono un interesse più basso per un Bot che dovrà essere rimborsato tra sei mesi rispetto a un btp ventennale emesso 19 anni e sei mesi fa? "Questa differenza di rendimento non ha alcuna ragione di esistere a meno che i mercati non stiano facendo differenza tra i bond a rischio ristrutturazione (Btp) e quelli non soggetti a ristrutturazione (Bot e strumenti di mercato monetario)". Traduzione: gli investitori si aspettano che nei prossimi sei mesi l'Italia possa dichiarare una parziale bancarotta sul suo debito.
I rimedi. Per invertire la rotta, e dare una sforbiciata pesante agli oltre 2000 miliardi di debito pubblico, il report valuta si possano reperire fino a 75 miliardi "senza danneggiare i consumi". Da un innalzamento delle aliquote sulle rendite finanziarie, con esclusione dei titoli di Stato, a un prelievo una tantum al 10 per cento più ricco della popolazione - con un patrimonio superiore a 1,3 milioni di euro, da cui si potrebbe ottenere, secondo Guglielmi, fino a 43 miliardi di euro. Altri 20 miliardi potrebbero essere recuperati dai capitali nascosti in svizzera. Due miliardi, infine, da un condono edilizio.

Tempi stretti. Una sorta di ultimatum, quello lanciato dal report, che arriva mentre il governo si appresta a rinviare proprio in autunno tutte le principali inizative economiche, dal blocco dell'innalzamento dell'iva, alla rimodulazione dell'Iva, fino a una più incisiva riforma del mercato del lavoro, per la quale il ministro Giovannini non è riuscito a reperire le risorse già a giugno. Il tutto, mentre la cornice europea e mondiale rischia di infuocarsi. Dalla nuova esplosione della crisi greca (e anche da Cipro nei giorni scorsi sono suonati diversi campanelli di allarme), alla possibile chiusura progressiva dei rubinietti della Federal Reserve, annunciata tre giorni fa da Ben Bernanke. Segnali di incertezza e preoccupazione che potrebbero impattare direttamente sullo spread. Ecco perchè la politica del "ne riparliamo" messa in atto dal governo Letta, fra qualche mese, potrebbe presto diventare carta straccia. Perché tra qualche mesi potremmo avere altro di cui parlare.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 05, 2013, 21:45:33 pm
http://www.linkiesta.it/utopia-spending-review (http://www.linkiesta.it/utopia-spending-review)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Luglio 07, 2013, 15:27:01 pm
E' ufficiale, la ripresa arrivera' a fine 2013, per la precisione a un quarto a mezzanotte, mi raccomando puntuali che poi a mezzanotte per festeggiare si va tutti al veglione a ballare YMCA
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Luglio 07, 2013, 19:34:49 pm
http://freemaninrealworld.altervista.org/mediobanca-report-on-italy.pdf
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Luglio 07, 2013, 21:59:52 pm
http://freemaninrealworld.altervista.org/mediobanca-report-on-italy.pdf

Davvero interessante ....per fortuna oggi pomeriggio è piovuto altrimenti non so quando avrei potuto leggerlo!
Oltre i consigli su quali titoli andare short o long si dice di controllare lo spread BOT/BTP anzichè BTP/BUND,voi lo avete mai fatto?
Bella analisi anche sull'impatto che avrebbe un default dell'Argentina sulla ns economia  e interessanti anche le considerazioni sull'ILVA
che ribadiscono il concetto che all'apice c'è il dio soldo e all'ultimo posto la vita umana.
Grazie Lupo,non so come hai fatto a pescarlo visto che è un rapporto riservato o almeno così sta scritto

Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Luglio 07, 2013, 22:59:42 pm
Kat o Lupo, vi prego mi riuscite a fare un riassunto? Non ce la faccio a leggere 88 pagine e pure in inglese. C'ho 2 piccole jenette che me stanno a sconquassar er DNA!!! E arrivo alla sera che allo specchio mi do non del tu, non del lei ma son giunto al "coloro" e "signoria Vostra".
Abbiate pietà.


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Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Luglio 08, 2013, 07:30:04 am
Sono 88 pagine Jena e trattano diversi argomenti con grafici ecc quindi non è semplicissimo ma ti prometto di provarci in giornata,è il minimo visto il tempo che ci dedichi
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Luglio 08, 2013, 09:14:27 am
 :s_inchin:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 16, 2013, 13:27:16 pm
http://m.linkiesta.it/banche-italia-crediti-sofferenze-luglio
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Luglio 19, 2013, 11:31:51 am
Dite che sale oggi wally???


http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201307190950461507&chkAgenzie=TMFI&titolo=Il%20debito%20ha%20schiacciato%20Detroit,%3Cbr%3Ela%20citt%C3%A0%20dichiara%20fallimento
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 19, 2013, 14:08:19 pm
@lupo
Quel che si diceva ieri

Per non dimenticare. Mai. E nulla
G. Santalmassi
Il 14 Gennaio 2012, un collega che stimo moltissimo e mio amico, Giuseppe Oddo, scrisse la storia di Salvatore Li Gresti. La pubblico qui sotto. È di un anno e mezzo fa, in realtà è attualità pura. È il modo in cui è cresciuta l’Italia. E non lo si deve dimenticare. Altrimenti non si capiscono nè le condizioni odierne del paese, nè le difficoltà che si incontrano per porvi rimedio.

di Giuseppe Oddo

La vicenda finanziaria di Salvatore Ligresti e del suo gruppo – Premafin-Fondiaria-Sai – comincia e finisce con un La Russa. Nel 1978, quando Premafin entra in Sai con il 9%, il senatore missino Antonino La Russa, classe 1913, è vicepresidente dell’impresa assicurativa appartenuta a Raffaele Ursini. L’altro ieri, alla riunione che ha sancito l’uscita di Ligresti da Premafin-Fondiaria-Sai, era presente un altro La Russa: Ignazio, classe 1947, ministro della Difesa dell’ultimo governo Berlusconi. A distanza di trentaquattro anni, padre e figlio aprono e chiudono una delle storie più intricate dell’alta finanza.
Ligresti, che tra un mese compie ottant’anni, approda a Milano negli anni ’50. Proviene da un Comune del catanese, Paternò. È figlio di commercianti. Ha una laurea da ingegnere. E nel capolugo lombardo entra in contatto con Michelangelo Virgillito, agente di cambio suo compaesano. Manovratore della Borsa negli anni tumultuosi del decollo economico, Virgillito diventa una sorta di padre putativo di Ligresti. Acquista sale cinematografiche, immobili, rileva importanti pacchetti azionari, scala la Lanerossi, s’impadronisce della Liquigas. È un discusso finanziere e un cattolico che ama dare molto, e vistosamente, in beneficenza.

Consigliere e legale di Virgillito è un altro illustre paternese, l’avvocato Antonino La Russa, che assume incarichi di prestigio in alcune sue società. E tra le migliaia di impiegati alla dipendenze di Virgillito c’è un oscuro ragioniere, Raffaele Ursini, che, quando il finanziere cade in disgrazia, ne rileva la Liquigas per 5 miliardi. Siamo negli anni ’60. Chi gli abbia messo in mano tutti questi soldi non si sa. C’è chi dice, ma senza averne la prova, che Ursini reggesse il «sacco» a Virgillito. È comunque un fatto che la stella dell’uno sorge proprio mentre sta per tramontare quella dell’altro.
La Liquigas si espande nella petrolchimica e, grazie all’acquisto della Sai dagli Agnelli, entra nelle assicurazioni. Ma è finanziarimente debole e alla fine degli anni ’70 tracolla per il peso dei debiti. Prima di fuggire in sudamerica, Ursini fa in tempo a cedere la compagnia a Ligresti. Dell’affare Sai si occupa Antonino La Russa, che gli si è avvicinato dopo la morte di Virgillito ed è anche amico di Ligresti.
Nel 1989, quando tutto è già caduto nel dimenticatoio, Ursini ritorna in Italia per rivendicare il diritto a rientrare in possesso di un pacco azionario della Sai per una clausola segreta a latere del contratto di vendita. I giudici però gli danno torto.

Ormai Ligresti è un personaggio ingombrante della scena finanziaria. Una potenza. Con la Grassetto ha costruito immobili in tutta Milano. Attraverso Premafin controlla una catena di grandi alberghi, di cliniche private, di quote di minoranza in Pirelli, Cir (della famiglia De Benedetti), Italmobiliare (della famiglia Pesenti), Agricola finanziaria (della famiglia Ferruzzi). La struttura azionaria del suo gruppo è quella a piramide, tipica del capitalismo a conduzione familiare: da una holding si diparte una cascata di società ciascuna delle quali controlla quella sottostante. I vari livelli della piramide vanno però alimentati con copiosi dividendi, altrimenti il peso dei debiti diventa schiacciante. Ligresti non ce la fa a tenere sotto controllo l’esposizione e ha bisogno del paracadute delle banche dove dettano legge i politici. Spera che l’amicizia con Bettino Craxi, segretario nazionale del Psi, gli spalanchi le porte della Bnl, ma il presidente dell’istituto romano, Nerio Nesi, gli nega il sostegno. Fortuna che ad accoglierlo trova la Mediobanca di Enrico Cuccia. Il grande banchiere, nel 1988, è impegnato nella privatizzazione di Via Filodrammatici e Ligresti ha dimestichezza con i palazzi romani, soprattutto con quello del “garofano”, il più restio a recidere il legame tra Mediobanca e le banche di interesse nazionale. La Sai ha inoltre una partecipazione in Euralux, la finanziaria lussemburghese che custodisce il 5% di Generali, il secondo pacco azionario della compagnia triestina dopo quello di Mediobanca. Motivo in più perché Cuccia ammetta Ligresti nel tempio della finanza e gli assicuri il suo ombrello finanziario, quotando Premafin. Molti anni dopo, scomparso il grande vecchio di Via Filodrammatici, l’amministratore delegato di Mediobanca Vincenzo Maranghi chiama Ligresti per chiedergli di comperare la quota di Fondiaria in portafoglio a Montedison. Siamo nell’estate 2002. L’ingegnere ha già superato da un pezzo il ciclone giudiziario “mani pulite” dopo aver subito il carcere e l’accusa di corruzione. Su Montedison sta per scattare l’Opa di Edf e Fiat e il delfino di Cuccia deve evitare che la compagnia fiorentina finisca fuori del controllo di Mediobanca, di cui possiede il 2 per cento. Ligresti compra Fondiaria in cambio di un nuovo appoggio finanziario che si dimostra risolutivo. Poi fonde le due società. Quando però i soci di Mediobanca spingono Maranghi alle dimissioni, l’ingegnere gli gira le spalle alleandosi con il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi.
Ultimo atto: nel luglio 2007, poco prima di morire, Maranghi stila la lista di coloro che non dovranno essere ammessi nella sua casa alla visita di condoglianze. In cima ci sono i nomi di Ligresti e Geronzi.

I PROTAGONISTI

Enrico Cuccia
Il rapporto, imprenditoriale e personale, di Ligresti con Enrico Cuccia e la sua Mediobanca è di lunga data e aveva sempre permesso di superare fasi di crisi. La prima fu a metà degli anni 80 quando via Filodrammatici spinse Premafin alla quotazione permettendo all’ingegnere di ridurre la mole di debiti. Appoggio confermato negli anni 90 durante e dopo l’inchiesta Tangentopoli.

Bettino Craxi
Negli anni 80 si stringe l’alleanza con Bettino Craxi, il leader socialista ago della bilancia nella formazione dei governi. Fu proprio Ligresti a presentare Craxi a Cuccia, superando diffidenze che potevano compromettere la privatizzazione. In quell’occasione la Sai entrò nel patto di sindacato di via Filodrammatici.

Ignazio La Russa
Dal padre Antonino al figlio Ignazio La Russa, il rapporto dei Ligresti con i La Russa è storico. «È una visita di cortesia, ci conosciamo da tre generazioni – ha spiegato l’esponente del Pdl nei giorni scorsi dopo un incontro con l’ingegnere – È un momento delicato, sono venuto a trovarlo». Geronimo, figlio dell’ex ministro della Difesa, è consigliere di Premafin.

il Sole 24 ore
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Luglio 19, 2013, 14:59:25 pm
@lapis oh ma poi sei stato in ascoli?
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 19, 2013, 15:06:17 pm
Ieri sera
Molto bello il centro
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 23, 2013, 14:08:54 pm
dalla pagina FB di Diego Cugia

Una proposta dopo anni di condoni ai disonesti
LO STATO PREMI CHI È IN REGOLA
O FINIREMO COME IN ARGENTINA
Chi è stato “segnalato” come contribuente onesto è trattato peggio di un ricercato dall’Interpol.
Il governo intervenga o è la fine.

I reiterati condoni fiscali e il rimpatrio dei capitali illegalmente detenuti all’estero, con una contravvenzione da due soldi, sono stati il premio Oscar dell’Italia alla carriera degli evasori e dei mafiosi.
I cittadini perbene, costretti da una vita a pagare aliquote esagerate (per colpa dei connazionali furbacchioni e dei politici che scialacquano i soldi pubblici) sono stati “cornuti e mazziati” da questi e da quelli. È come se lo Stato italiano, con i delinquenti in coro, avesse gridato ai lavoratori “Scemi, scemi” per aver pagato le tasse tutta la vita, invece di comprarsi ville al mare come gli evasori, sbeffeggiandoli con una “ola” da stadio.
Ma adesso viene il peggio. Essendo segnalati come “pagatori” a Equitalia & Company, i lavoratori in regola sono sottoposti a un giro di vite senza precedenti, perché regioni, provincie, comuni, sono a caccia di denaro come bounty killer.
Piccoli imprenditori, professionisti autonomi, impiegati, commercianti, tutti i cittadini italiani onesti che in questi anni hanno pagato di tasca loro il debito pubblico di uno Stato incapace e iniquo, stanno continuando a dichiarare i loro sempre più scarsi guadagni, ma non riescono più a pagare subito il fisco. Perché il lavoro langue e i loro risparmi sono finiti. Sono quindi costretti a rateizzare, mentre incalzano i nuovi balzelli dell’anno corrente, gli introiti diminuiscono, e l’unica, magra speranza che a loro rimane è quella d’incassare qualcosa per poter pagare le tasse di guadagni già spesi per mantenere in vita le loro famiglie. Così non è più vita.
Risultato: centinaia di contribuenti che si uccidono per la vergogna, nel disamore e nella disistima, piegati e offesi da una burocrazia beffarda e incapace, che spara bollette anche a casaccio pur d’incassare, stringendo le vittime in un assedio concentrico e assillante, che toglie perfino la voglia di lavorare o cercare un impiego.
Attenzione, perché se perfino gli onesti diventano insolventi per l’Italia è finita, sarà come in Grecia o in Argentina alla fine degli anni Novanta.
Uno Stato civile e democratico dev’essere amico dei contribuenti onesti e nemico dei disonesti. E lo deve dimostrare non a parole ma con i fatti, comportandosi all’esatto opposto di come i governi italiani si sono comportati nell’ultimo ventennio, il più micidiale dopo il fascismo, per ignoranza, ingiustizia sociale e incompetenza politica.
Se l’Italia vuole tentare di non essere travolta, occorre dare un segnale pragmatico e immediato a tutti i contribuenti che sono stati sempre in regola con le loro dichiarazioni delle tasse, e oggi annaspano, escludendo senza se e senza ma tutti coloro che sono ricorsi ai condoni o che hanno rimpatriato i capitali.
Se lo Stato non ridarà ossigeno agli onesti, sospendendo in qualche modo e per un paio d’anni questa spirale di debiti e interessi sui debiti, ne pagheranno le spese tutti. Non c’è bisogno delle dichiarazioni di Casaleggio (confermate dal ministro per gli affari regionali Delrio). La deriva e il caos sono già in corso in migliaia di famiglie e dal privato al pubblico il passo sarà breve. Invece di perdere tempo aspettando le sentenze su Berlusconi (del quale non ci interessa più nulla) si trovi immediatamente il modo di sospendere l’esecuzione di una condanna a morte. Quella dei contribuenti onesti. O la morte di questo paese, senza bisogno di Cassandre, è già scritta.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Luglio 23, 2013, 14:16:15 pm
Lo so che a Lupo non piace ma lo metto lo stesso  :diablo2:

L’ultimo default dell’Italia è del 3 settembre 1992 quando il presidente del Consiglio Amato annunciò in diretta televisiva la svalutazione della lira. Svalutare una moneta che si controlla in cui è espresso il proprio debito pubblico equivale a ristrutturare il debito verso i creditori esteri. Nel caso dell’Italia la svalutazione fu innescata dalla impossibilità di pagare gli interessi sul debito nel regime a cambi fissi del Sistema Monetario Europeo (SME). Ventuno anni dopo l’Italia ha ancora le mani legate, allora c'era lo SME, adesso l'Euro. L'Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui.
L’esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese. Nel decennio 1982 – 1992 il rapporto debito/PIL quasi raddoppiò: dal 60% al 110%, questo perché nel 1981 Tesoro e Banca d’Italia divorziarono. Da allora lo Stato non ha più potuto contare su un prestatore interno con cui indebitarsi e ha dovuto offrire rendimenti sempre più elevati per vendere il debito. Se nel 1982 l’Italia pagava un interesse reale vicino a 0 per indebitarsi, nel decennio successivo raggiunse una media del 5.5% con picchi dell’8%. E’ quindi l’esplosione degli interessi sul debito cumulato ad aver portato il debito a livelli insostenibili. Un immenso schema Ponzi in cui gli interessi in assenza di crescita sono pagati emettendo nuovo debito. In sostanza, come analizza Alberto Bagnai nel suo "Tramonto dell’Euro", il risultato è stato un trasferimento netto di reddito nazionale dai servizi primari ai contribuenti, sanità, scuola, sicurezza, ai detentori del debito, soprattutto alle banche italiane e estere. Ma perché questo divorzio assurdo? Perché ce lo chiedeva l’Europa dello SME nel quale eravamo entrati nel 1978 legandoci mani e piedi ad un cambio rigido penalizzante che ci fece rinunciare alla leva della svalutazione. Nulla di diverso rispetto a oggi.
- Allora fu lo SME a legarci le mani, oggi l’Euro
- Allora emettevamo debito in una valuta nazionale di cui non controllavamo il valore rigidamente fissato nello SME. Oggi è peggio perché ci indebitiamo in una valuta estera (tale è l’Euro per aver rinunciato alla nostra sovranità monetaria) non potendo usare la leva del cambio
- Oggi come allora i rendimenti che l’Italia dovrà offrire per rendere appetibile il suo debito non potranno che salire
- Oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira.
Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia.
La Storia è piena di entrate e uscite di Paesi da aree monetarie comuni. Queste sono normalmente imposte da Paesi forti (USA con Bretton Woods, Germania con l’Euro) con fini di annessione economica via export verso le zone più deboli e/o al fine di tutelare i propri crediti in tale area monetaria. Il sistema a cambi fissi di Bretton Woods ad esempio servì agli Stati Uniti per tutelare la propria posizione creditoria verso l’Europa dovuta al Piano Marshall dopo la Seconda guerra mondiale.
Il credito della Germania verso l’Europa è il lato oscuro della medaglia del debito di Italia e Spagna. Invece di prestare ai PIGS il Nord Europa preferisce prestare alla BCE che a sua volta fornisce liquidità ai PIGS. Con tale sistema, chiamato "Target 2", la Germania ha accumulato 600 miliardi di euro di crediti verso la periferia dell’Europa via BCE. La tutela di tali crediti è l’unico criterio che la guida. Non importa che i 600 miliardi siano stati costituiti da parte della Germania violando gli stessi accordi europei che oggi essa impone agli altri. Infatti sforando ampiamente il 3% di deficit nel 2003 la Germania ha finanziato riforme strutturali che nel decennio successivo le hanno dato un vantaggio competitivo grazie ad un'inflazione minore dei partner europei e ad un basso costo del lavoro ottenuto grazie alla forza lavoro della Germania dell’Est. Ciò si è tradotto in vantaggi di prezzo e nel boom delle esportazioni verso l'Europa..
Sarebbe bastato imporre il pareggio della bilancia commerciale invece del pareggio di bilancio per avere una storia completamente diversa che avrebbe tarpato le ali alle politiche mercantiliste del Nord Europa. La politica italiana prona al volere della Germania ha permesso che la tutela del nostro debito privato e pubblico detenuto dall’estero (in buona parte generato dal meccanismo perverso dell’Euro e dello SME) diventasse la priorità. La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione.
Se non sarà l’Italia a reagire lo farà per lei il mercato con il suo linguaggio universale, ci sarà un prossimo rialzo degli interessi richiesti fino a rendere insostenibile il nostro debito.

PS: non lo ha scritto FILO ma viene dal blog di Beppe Grillo. Che Casaleggio e Filo siano la stessa persona?  :biggrin5:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Agosto 03, 2013, 18:10:34 pm
Il FT non ci va giu' leggero:"Cala il sipario sul buffone di Roma"

"The curtain falls on Rome’s buffoon"

After the verdict, Italy’s Senate should boot Berlusconi out
The decision by the supreme court in Rome to uphold a four-year prison sentence for tax fraud against Silvio Berlusconi marks a watershed in Italy’s recent history.
It is not the first time judges have ruled against the man who has dominated Italian politics for the past two decades. But never before had Berlusconi been convicted. Many of the cases brought against him had elapsed, thanks to the snail-paced nature of Italy’s judicial system and the tycoon’s shameless tendency to change the law to slow down his trials.
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Berlusconi swiftly used his TV channels to protest his innocence. He accused the magistrates of political bias. But he failed to produce any evidence to support his claims. Italians have heard this litany many times before.
Some argue that the crime for which Berlusconi has been convicted is minor when set against his enormous tax bills. But it is never right to dodge taxes. Lawmakers have a special responsibility to set the example, particularly in Italy, where widespread tax evasion is one of the main reasons for the dire state of the public finances.
The judges in Rome should be commended for their independence. It was not easy to rule against the leader of one of Italy’s largest parties, who commands considerable power and wealth. Some Rome-watchers had even thought that Berlusconi would be offered a silent amnesty in return for his choice to join a grand coalition after last February’s messy elections. The verdict shows no one is above the law.
At 76, Berlusconi is too old to be jailed. He can opt for house arrest or community service. But an anti-corruption law passed by the Monti government and supported by Berlusconi’s party means he will not be able to stand for election for at least six years. The Senate, where he holds a seat, will need to decide whether to expel him.
If Berlusconi had any shred of honour he should now resign. That would spare his fellow senators the embarrassment of ejecting a former prime minister. But if he does not take that course – something which his record suggests is likely – they should boot him out. Any other decision would be impossible to justify and would open a dangerous rift between the lawmakers and the judiciary.
It would be naive to expect the parliamentarians of the People of Liberty to turn their back on the party’s founder, leader and main financial supporter. Berlusconi has vowed to fight on and many of them will no doubt follow him. But the time is ripe for the emergence of a rightwing party that is ready to ditch Berlusconi’s brand of frenzied populism and embrace economic liberalism.
After years of ineffective showmanship, Italy would greatly benefit from it.
Copyright The Financial Times Limited 2013.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Agosto 30, 2013, 20:26:51 pm
http://www.theonion.com/articles/so-whats-it-going-to-be,33662/
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Settembre 29, 2013, 01:19:05 am
GAP DOWN

http://www.linkiesta.it/crisi-letta-europa (http://www.linkiesta.it/crisi-letta-europa)

«C’è sgomento. E viva preoccupazione». Così commenta a caldo a Linkiesta un alto funzionario della Commissione europea. Le dimissioni dei ministri del PDL aprono forse il capitolo più difficile della recente storia italiana. Situazione analoga per alcuni degli investitori incontrati da Enrico Letta nel suo roadshow negli Stati Uniti. Pazienza finita per tutti, fiducia in rapido calo e due parole, pronunciate al telefono dal funzionario Ue, che lasciano l’amaro in bocca: «Siete ingovernabili».

La mossa di Silvio Berlusconi è stata un fulmine a ciel sereno. Specie a Bruxelles, la notizia è arrivata con una forza dirompente. «Sapevamo che la situazione era seria. Ora è d’emergenza», avverte un funzionario dialogando con Linkiesta. Il clima non ricorda nemmeno quello del novembre 2011, quando l’Italia era vicina a perdere l’accesso ai mercati obbligazionari. Questa volta potrebbe persino essere peggio. Perché il tempo al Paese è stato dato. Perché la fiducia era tornata. Perché c’era la speranza che con Enrico Letta ci fosse una svolta. Invece no. La rabbia e la frustrazione di Olli Rehn, commissario Ue agli Affari economici e monetari, durante l’incontro della scorsa settimana con il ministro delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, resterà negli annali. Era il preludio a ciò che si sta vivendo oggi, cioè lo show-down del governo Letta.

La Commissione europea guarda con estrema attenzione all’Italia. Il triste balletto fra IMU e IVA rappresentano il peggior biglietto da visita che potesse dare questo governo, frutto di una larga intesa forzata fra PDL e PD che sulla carta non avrebbe mai funzionato. Detto, fatto. Eppure, la fiducia c’era. Si è dato tempo. Si è chiusa una procedura d’infrazione per deficit eccessivo aperta nel 2009. «È stato un segnale, un premio per i vostri sforzi. Questo è il risultato», continua il funzionario comunitario, evitando del tutto di mascherare l’impotenza di fronte a tutto ciò che sta succedendo in Italia. Per ora non c’è ancora una linea da seguire. C’è preoccupazione. E una doverosa attesa per ciò che saranno i prossimi giorni. Tuttavia, è chiaro un concetto: la pazienza stavolta è agli sgoccioli.

C'è poi il Fondo monetario internazionale (Fmi). I due rapporti sullo stato del Paese pubblicati ieri, l’Article IV Consultation e il Financial sector stability assessment, hanno evidenziato che una crisi politica può portare a uno stallo nella normale attività governativa in grado di avere due effetti. Da un lato, rallentare l’aggancio della ripresa che sta arrivando. Dall’altro, fermare il processo di riforme strutturali che servono al Paese per uscire dall’emergenza. Non solo. Come ricordato dal Fmi, uno stallo politico, o una crisi di governo, minerebbero sia la sostenibilità del debito pubblico sia l’attuale rating sovrano dell’Italia. Le voci di un imminente downgrade, che si rincorrono da inizio settimana, potrebbero quindi diventare realtà entro pochi giorni.

Lo scenario è a tinte fosche. Sull’Italia aleggiano gli spettri del downgrade, che costringerebbe gli investitori internazionali a un riallocamento dei portafogli, e quello della richiesta di un aiuto esterno. Sul primo versante, sia Standard & Poor’s sia Fitch sono le indiziate per il taglio che potrebbe giungere la prossima settimana. Se così fosse, l’Italia rischierebbe di arrivare allo status “junk”, obbligando i gestori a vendite copiose dei titoli del nostro Paese in modo da rispettare i rating minimi per i singoli portafogli.

C'è poi un'altra questione spinosa. Fra le righe del Financial sector stability assessment, il Fmi ha messo in guardia l’Italia su un punto particolare. «Servono misure specifiche per il sistema finanziario», hanno scritto i funzionari del Fondo. In altre parole, occorre adottare misure per limitare il peso dei Non-performing loans (crediti dubbi, o Npl) nei bilanci delle banche italiane, che attualmente sono vicini ai 260 miliardi di euro. Che sia la creazione di una serie di bad bank, tramite l’intervento dello European stability mechanism (Esm), o che si portino avanti dei bail-in focalizzati, poco cambi. L’importante è che si faccia qualcosa. Non solo. Occorrono misure capaci di riattivare i canali del credito. E da Francoforte, sede della Bce, guardano con sempre maggiore attenzione al sistema bancario italiano. Colpa dei ritardi nei rimborsi del fondi ottenuti dagli istituti di credito italiani tramite le due operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Long-term refinancing operation, o Ltro) condotte dalla Bce fra novembre 2011 e febbraio 2012. Su 260 miliardi di euro ricevuti, i rimborsi non arrivano al 10 per cento. È questo il sintomo di un malessere sistemico che potrebbe esplodere alla luce della crisi di governo.

Un eventuale deprezzamento dei titoli di Stato italiani andrebbe a colpire le banche italiane in modo significativo. Più che del differenziale di rendimento fra i Btp decennali e i corrispettivi tedeschi di pari maturity, ovvero lo spread, importano altre due cose, fanno notare dal Tesoro. La domanda di bond italiani, che deve restare sopra quota 1,50 da qui a fine dell’anno, e una volatilità dello spread limitata a pochi punti base, in caso di crisi politica. Tradotto, l’obiettivo deve essere quello di tenere lo spread Btp-Bund sotto quota 320 punti base da qui a fine anno e, in ogni caso, cercare di non tornare con un rendimento vicino al 5% per quanto riguarda i Btp decennali. Oltre, si entrerebbe nel territorio dell’ignoto.


Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Settembre 29, 2013, 14:59:10 pm
Con 260mld di NPL e LTRO rimborsato al 10% saranno le banche italiane a far arrivare gli elicotteri della Troika..
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Settembre 29, 2013, 16:46:02 pm
Olli Rehn farebbe bene a starsene un po' zitto...

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Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Kat - Settembre 29, 2013, 22:00:36 pm
Vi rendete conto che le nostre sorti dipendono dalla decisione di allontanare dal governo un TRUFFATORE condannato in Cassazione???? Credo che in qualunque paese se ne sarebbe andato da un pezzo,ma qua no,adirittura gli si permette
di minacciare e ricattare!!! Cosa aspettiamo a mandarli tutti a lavorare la terra con zappa e vanga????
Sto incominciando a vergognarmi di essere italiana  :incazzato: :incazzato: :incazzato: :incazzato:


Altra piccola domandina:dove finiscono i nostri soldi che tutti paghiamo con percentuali esorbitanti fra tasse e balzelli,visto
che la Svizzera ce la fa accontentandosi di una tassazione massima al 27%e ti permette di avere tutti i servizi per aprire
un'azienda in una settimana con domande fatte comodamente on line? Qualcuno caso mai ha intenzione di scoperchiare
il vaso di Pandora? No,certo,mi rispondo da sola,uscirebbero gli scheletri di tutti, è chiaro!
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Settembre 30, 2013, 07:46:31 am
La situazione italiana fa comodo a qualcuno. Non mi addentro in discorsi politico/economici ma basta riflettere e ragionare in modo obiettivo.

Inviato dal mio GT-I9300 con Tapatalk 4

Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Ottobre 03, 2013, 06:43:03 am
PER CAPIRE IL DIETROFRONT DI SILVIO IL GRANDE (MINCHIONE  :dita:)


Tra stasera e domani verrà formato al Senato un nuovo gruppo parlamentare, che chiederà - e otterrà, a norma di regolarmento - il ricalcolo su base proporzionale della composizione della Giunta per le autorizzazioni del Senato. Per formare la nuova giunta, all'interno della quale dovrà entrare un rappresentante del nuovo gruppo parlamentare, ci vorranno settimane (almeno), tra ostruzioismi e cavilli procedurali. Dunque salta la votazione del prossimo 4 ottobre per la decadenza di Berlusconi e si allungano a dismisura i tempi della medesima.
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Ottobre 05, 2013, 13:33:55 pm
Si vede talmente tanta ripresa, che il Governo si commissaria da solo. La spending review in mano a un burocrate http://t.co/TDn3Tg68tA

La spending review affidata a Cottarelli (FMI), specialista in paesi poveri ad alto debito. Appunto.  http://t.co/v0r4o2oyM6

La moneta in mano a Draghi, le tasse a Saccomanni, la spesa pubblica a Cottarelli. Ma quanti voti ha preso Bankitalia alle elezioni?  :scratch:
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: lupoalberto - Ottobre 08, 2013, 22:04:26 pm
Abbassare i tassi? Ma come...ma non c'era la ripresa???? :scratch:  :innocent:

http://mobile.milanofinanza.it/newsdet.asp?newsid=201310081857574285
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Ottobre 12, 2013, 18:53:19 pm
From Bloomberg, Senate Fails 53-45 to Advance U.S. Debt-Limit Measure
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Ottobre 29, 2013, 08:33:26 am
http://www.bloomberg.com/news/2013-10-29/deutsche-bank-profit-falls-94-as-trading-revenue-slumps.html (http://www.bloomberg.com/news/2013-10-29/deutsche-bank-profit-falls-94-as-trading-revenue-slumps.html)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 08, 2013, 07:55:46 am
From Bloomberg, France Cut to AA From AA+ at S&P; Outlook Stable From Negative

Read more at www.bloomberg.com
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Lapisâ„¢ - Novembre 11, 2013, 06:54:13 am
http://www.linkiesta.it/ascesa-e-declino-di-una-bolla (http://www.linkiesta.it/ascesa-e-declino-di-una-bolla)
Titolo: Re:L'edicola
Inserito da: Jena - Marzo 13, 2016, 22:36:41 pm
"Al momento il nostro PIL è migliore solo rispetto a quello della ‘povera’ Grecia.
Inoltre, il fatto sia inferiore a quello tedesco (+0,8% contro +1,7%), per quanto possa sembrare giustificato dalla maggior solidità economica della Germania, rappresenta un aspetto negativo perché dopo anni in cui loro sono complessivamente cresciuti e noi scesi (quindi noi, al contrario loro, partiamo da un livello significativamente più basso rispetto a quello di 5 anni fa) era ed è lecita una nostra sovraperfomance.
E le cose peggiorano se come termine di confronto si prende un Paese economicamente molto più fragile rispetto alla Germania, per esempio la Spagna che nelle ultime due rilevazioni (2014 e 2015) ha realizzato una crescita sensibilmente superiore alla nostra (+1,4% e +3,2% contro -0,3% e +0,8%).
Persino la ripresa del ‘modesto’ Portogallo negli ultimi due anni (+0,9% e +1,5%) è stata superiore alla nostra."


Tratto da un articolo di Fracasso