UN MONDO A DEBITO
Stasera che ho un po' di tempo Vi consiglio di buttare un occhio su quello che postero', tanto caro a Filo che ne ha fatto una sua battaglia, qui pero' lo tratteremo in maniera piu' scientifica, con dati, fonti e report, che vi consiglio di leggere quando ne avrete il tempo, perché vi potrete fare un'idea del mondo finanziario che ci circonda, daremo cioè uno sguardo direttamente alla luna, scordandoci del dito che punta alla luna.
Sapete chi è la BRI?
la BRI è una banca speciale poiché fornisce servizi finanziari a tutto il sistema bancario e non a caso viene definita la “Banca delle Banche Centrali†operando come controparte nei pagamenti internazionali tra operatori bancari. La sede centrale è situata a Basilea e per il fatto che ha il “polso della situazione†del mondo finanziario, la si può definire come la Banca più potente al mondo.
In un report pubblicato a metà settembre, intitolato "I mercati precipitano l’inasprimento", la BRI ha lanciato un allarme sul pericolo di un crash finanziario che potrebbe verificarsi a livello mondiale.
Questo è un abstract:
15 settembre 2013
In maggio gli annunci che la Federal Reserve prospettava un graduale rientro dall'allentamento quantitativo sono rimbalzati nei mercati finanziari internazionali, innescando un'impennata dei rendimenti obbligazionari di riferimento poi propagatasi a più classi di attività e regioni. Le quotazioni azionarie nei mercati sia avanzati sia emergenti sono crollate, così come le valute di vari paesi emergenti. Le pressioni al ribasso sui prezzi si sono allentate agli inizi di luglio, quando la Federal Reserve, la BCE e la Bank of England hanno rassicurato i mercati affermando che la politica monetaria sarebbe rimasta accomodante fintantoché la ripresa interna non si fosse consolidata. Nelle economie avanzate i mercati azionari hanno rapidamente recuperato terreno e i rendimenti, sebbene più elevati, sono rimasti bassi in base ai parametri storici. Ciò ha causato un protratto restringimento degli spread creditizi e un aumento delle emissioni di obbligazioni più rischiose, fenomeni che ricordano il clima di esuberanza precedente la crisi finanziaria globale.
L'inasprimento delle condizioni finanziarie indotto dal mercato ha provocato forti scossoni nelle economie emergenti e, affiancandosi al deterioramento già in atto delle prospettive di crescita per queste economie, ha amplificato le pressioni sui mercati obbligazionari, azionari e valutari locali, che hanno a loro volta aggravato le vulnerabilità create dalla dipendenza da capitali esteri volubili. Il report completo lo trovate qui:http://www.bis.org/publ/qtrpdf/r_qt1309a_it.pdf
Guardate a pag.8 il diagramma centrale (Sottoscrizioni globali di prestiti sindacati) del grafico 5, c'è da tremare solo a vederlo.
Dice la BRI, cito testualmente:
"La tendenza a privilegiare gli impieghi più rischiosi è riscontrabile anche nel mercato dei prestiti sindacati. Ne è un esempio concreto la crescente popolarità dei prestiti “leveragedâ€, ossia prestiti erogati a prenditori con basso merito di credito e alto grado di leva, che corrispondono spread superiori a una certa soglia (grafico 5, diagramma centrale). La quota di questi prestiti sul totale delle nuove sottoscrizioni ha raggiunto il 45% a metà 2013, un livello superiore di 30 punti percentuali rispetto al minimo registrato durante la crisi e di 10 punti percentuali al massimo pre-crisi.
Gli osservatori hanno attribuito parte di questo incremento alla rinnovata domanda di collateralised loan obligation da parte degli investitori, che ha contribuito a rafforzare il potere negoziale degli emittenti. Pertanto, proprio mentre i prestiti leveraged acquisivano importanza, una quota sempre minore (in termini di volume) delle nuove emissioni presentava clausole di salvaguardia (covenant) a tutela dei creditori (grafico 5, diagramma di destra)".E, a riconferma di quanto dice la BRI, molteplici sono i segnali che vanno in questa direzione.
Riflettete un attimo, in Europa, proprio l'altro ieri -2 ottobre- la BCE, mantenendo invariati i tassi ufficiali di sconto a livelli minimi, riconferma che, al di la della propaganda per il popolino, la ripresa è ancora lontana.
Ha affermato poi che è pronta a prestare nuovo denaro al sistema bancario qualora ce ne fosse l’esigenza (si parla infatti di LTRO-3), ricordiamoci pero' che che tra novembre 2014 e gennaio 2015 le Banche europee dovranno restituire i fondi gia' ottenuti in prestito dalla Banca Centrale, e si parla di centinaia di miliardi di euro…. Le stesse banche italiane, nell'articolo postato da Lapis, hanno restituito fondi per appena il 10%....
Poi la Fed, la stessa Fed ha fatto repentinamente marcia indietro dopo l'annuncio del cosiddetto Tapering, cioè del progressivo ritiro della politica di QE che attualmente fornisce al sistema USA 85 mil.di $ al mese di acquisti di titoli del debito USA, rimangiandosi cioè quanto dichiarato mesi prima e dimostrando cosi' la sua incapacità a gestire il problema di fondo, derivante dal mondo finanziario.
Poi ci sarebbe lo Shutdown americano, e altro ancora pero' è meglio fermarsi qui
E la stampa? In Italia quella stampata , tutta prezzolata perché filo-governativa a sussidio, non ne parla, qualcosa trovate sul web, ecco un esempio:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/banche-allarme-della-bri-sulla-nuova-espansione-globale-del-credito-a-rischio/714961/Insomma la brace arde ancora piu' che mai sotto la cenere e prima o poi quando vivi a debito, arriva il giorno che qualcuno ti chiederà di rendere conto di tutto questo debito, a cipro ne abbiamo avuto un esempio....
E l'Italia? Be' l'Italia puo' sfoggiare dal 2008 dei record di tutto rispetto
- 8,9% di PIL perso
- 7,6% nei consumi
-7,2% nell'impiego
- 25,1% nella produzione industriale
Dopo cosi' tanto e lungo declino un minimo di rimbalzo tecnico da noi era fisiologico.
Sconsiglio di entrare long sugli attuali livelli su tutti i mercati, USA e DAX in primis, ma anche noi penso che siamo agli sgoccioli.
'Notte