Autore Topic: L'edicola  (Letto 37055 volte)

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lupoalberto

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Re:L'edicola
« Risposta #45 il: Dicembre 22, 2012, 16:59:08 pm »
Monti prima di togliersi dalle palle si e' fatto anche il bancomat...so tutti bravi a tagliare le spese con le tasse degli altri
http://www.lettera43.it/economia/finanza/via-alla-mini-patrimoniale-di-capodanno_4367577470.htm

lupoalberto

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Re:L'edicola
« Risposta #46 il: Dicembre 22, 2012, 17:10:10 pm »
Siccome si parla sempre di discesa dello spread, un ringraziamento al mario che ha contribuito decisamente alla sua discesa...a quello vero pero'

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Offline Lapisâ„¢

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Re:L'edicola
« Risposta #47 il: Gennaio 01, 2013, 22:49:02 pm »

Offline Solemio

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Re:L'edicola
« Risposta #48 il: Gennaio 07, 2013, 23:04:35 pm »

Offline Kat

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Re:L'edicola
« Risposta #49 il: Gennaio 07, 2013, 23:53:12 pm »
Guardato il video veramente inquietante perchè non credo si tratti soltanto di fantapolitica o fantaeconomia,ma temo ci sia un fondo di verità considerando quanto sta avvenendo.
Vergognati Sole a mostrare certe cose ad una 96enne invalida che domattina verrà operata al
polso fratturato la mattina di Natale!E per giunta short!!!! :ski-martellate:

lupoalberto

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Re:L'edicola
« Risposta #50 il: Gennaio 08, 2013, 13:05:42 pm »

Offline Solemio

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Re:L'edicola
« Risposta #51 il: Gennaio 08, 2013, 21:43:54 pm »
Guardato il video veramente inquietante perchè non credo si tratti soltanto di fantapolitica o fantaeconomia,ma temo ci sia un fondo di verità considerando quanto sta avvenendo.
Vergognati Sole a mostrare certe cose ad una 96enne invalida che domattina verrà operata al
polso fratturato la mattina di Natale!E per giunta short!!!! :ski-martellate:

Cazzzz Kat... non volevo farti venire uno scccioppone! Leggilo piano piano per metabolizzarlo bene vedrai che non ti succede nulla!
A proposito Kat... ma ti devi operare alla mano destra o sinistra??? sei mancina per caso??? dopo l'operazione se vuoi ti faccio io la riabilitazione alla mano!  :whistling: :biggrin5: :s_yeah:

Offline Kat

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Re:L'edicola
« Risposta #52 il: Gennaio 08, 2013, 23:01:49 pm »
Polso sinistro fatto stamattina e stasera sono qua,chi mi ammazza me!!!!
Per la fisioterapia per i miei problemi di età(sportivi) vado all'isokinetic che costa un botto,ma se mi garantisci gli stessi risultati e un prezzo di favore sarò felice di farmi trattare da te.
Mi sorge un piccolissimo dubbio però sarà mica qrista la ginnastica  :612965:

Offline Lapisâ„¢

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L'edicola
« Risposta #53 il: Gennaio 16, 2013, 06:54:55 am »
http://www.lastampa.it/2013/01/15/economia/la-germania-ritira-l-oro-dall-estero-3UtjKFIeJ2llNfzV68hHyJ/pagina.html

“La Germania ritira l’oro dall’estero”

La Bundesbank si appresta a rimpatriare una parte dei propri depositi di oro custoditi all’estero. Il quotidiano economico “Handelsblatt” scrive che domani la Buba darà l’annuncio ufficiale di voler ridurre la quantità di oro depositata a New York e di ritirare completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France. 

 

Attualmente le riserve di oro tedesco depositate all’estero sono ripartite nei forzieri della Fed a New York, dove è custodito il 45% delle riserve auree tedesche ammontanti a 3.396 tonnellate, con il 13% giacente presso la Bank of England a Londra e l’11% presso la Banque de France. Nella sede della Bundesbank di Francoforte giace invece il 31% delle riserve.

Offline Lapisâ„¢

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Re:L'edicola
« Risposta #54 il: Gennaio 21, 2013, 14:46:30 pm »
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-21/tobin-sbarra-114530.shtml?uuid=AbqiTVMH

Processo alla Tobin Tax italiana. I capi d'accusa e la difesa della tassa sulle transazioni finanziarie

Martedì, all'Ecofin, in agenda la collaborazione rafforzata sulla Tobin Tax. Cioè, la tanto discussa tassazione sulle transazioni finanziarie. Com è noto l'Italia ha previsto una sua applicazione autonoma e scaglionata nel tempo. Il balzello, infatti, entrerà in vigore a tappe. A decorrere dal primo marzo 2013, sarà il turno del mercato cash azionario sui titoli al di sotto della capitalizzazione di 500 milioni. Poi, toccherà agli altri strumenti: l'imposta fissa sui contratti a termine, sui contratti derivati e sulle operazioni relative a valori mobiliari equivalenti a tali contratti si applicherà, infatti, a decorrere da inizio di luglio.

Ebbene, in attesa di capire quale sarà il concreto futuro della tassa, Il Sole 24 Ore, senza alcuna pretesa di completezza, ha istruito un processo alla Tobin Tax italiana. Ecco, quindi, alcuni pro e contro.

Accusa: L'attuale imposta non ha un'applicazione globale. E, nemmeno, sui principali mercati europei. Il risultato? «Ci sarà - dice Luca Barillaro, esperto di Borsa - una riduzione degli investimenti e degli scambi. Come, peraltro, è già accaduto in Francia. Il calo porterà, inevitabilmente, alla riduzione della liquidità e a maggiore volatilità sui corsi azionari».

Difesa: «Le scelte degli investitori - ribatte Andrea Baranes, di Zero, zero cinque - sono in realtà dettate da criteri quali l'efficienza del mercato stesso e la sua solidità. Tale rischio, quindi, non è così rilevante. Inoltre, l'operatore che vuole investire sul lungo periodo non si spaventa di fronte ad una tassazione dello 0,1%».

Accusa: Proprio il cassettista, in realtà, è quello maggiormente colpito. La norma prevede, infatti, di tassare il netto delle posizioni alla chiusura della giornata. Chi realizza molte compra-vendite, e chiude la sua operatività durante la seduta, non è soggetto all'imposta. Al contrario, il tranquillo investitore che rimane con la sua posizione aperta (overnight) viene colpito. La speculazione, insomma, ringrazia.

Difesa: «La Tobin Tax da noi proposta non prevedeva la tassazione del netto a fine giornata. Bensì, sulle singole operazioni finanziarie. Si tratta di una situazione che deve essere migliorata. Un "buco" normativo che è auspicabile venga migliorato. Ciò non vuol dire però, come in molti sostengono, che l'impostazione sia sbagliata in sé».

Accusa: La nuova imposta all'italiana, sul fronte dei derivati, prevede una maggiore tassazione su derivati "plain vanilla", vale a dire semplici, come ad esempio le opzioni. Cioè, quei contratti usati da gestori tradizionali per coprirsi nei loro portafogli. Al contrario i future sugli indici, possibili oggetti di speculazione, hanno un'imposta minore. Di nuovo, il meccanismo che sottende l'imposta non sembra quello anti-speculazione.

Difesa: «Anche su questo fronte - ribatte Baranes - la normativa può essere soggetta a revisione. Il nostro obiettivo è quello di colpire i derivati più strutturati che, di fatto, hanno poco o nulla a che fare con il sottostante e la sua consegna fisica. Nel mondo delle commodity alimentari, ad esempio, questo accade spesso. Per il guadagno di pochi, si muovono le quotazioni esenziali come le derrate alimentari»

Accusa: Al di là dei dettagli tecnici, il rischio di un'imposta sulle transazioni (soprattutto se non c'è una sua applicazione globale) è quello di distruggere (o perlomeno "schiacciare") una Borsa, come quella italiana, che già di per sé ha perso molta importanza. «È un po' come il problema - dice Barillaro - dell'inquinamento in una grande città. Può anche imporsi una tassa per impedire la circolazione alle auto in centro. E, però, se tutto attorno le strade ad altissimo inquinamento (gli Otc) non vengono toccate, allora il problema resta. E il centro, la Borsa Italiana, sarà attraversata solo dai più ricchi».

Difesa: Il rapporto tra le capitalizzazioni di Borsa e i Pil nazionali, al di là delle inevitabili variazioni degli ultimi anni legate anche alla recessione e alle manovre di austerity, rimane comunque molto elevato. Cioè, i numeri indicano che il "nanismo" di Piazza Affari non è così evidente. «Ciò detto - riprende Baranes - il tema è sempre quello dei derivati. In Italia, nel 2.000, valevano circa 1.500 miliardi. Le più recenti stime, invece, indicano valori intorno a 10.000 miliardi. È questa ipetrofia che deve colpirsi».

Accusa: Uno dei temi portati a sostegno della Tobin Tax è quello dell'esplosione del mondo dei derivati. Strumenti che, di fatto, servirebbero ad aumentare la speculazione. Ebbene, dice Barillaro: «Il problema dei derivati, specialmente nei mercati anglosassoni, esiste. Tuttavia, utilizzare i dati in modo demagogico è fuorviante. Il mito del volume dei derivati mondiali arrivati a 7 volte il valore delle merci scambiate è, per l'appunto, solo un mito. Si ignora il loro meccanismo. Cioè, se un'azienda copre un indebitamento su un mutuo per l'acquisto di un capannone con un Interest rate swap, la banca che ha siglato il derivato può ricoprirsi sul mercato. La terza parte coinvolta, a sua volta, potrà trovare conveniente coprirsi essa stessa dopo un certo periodo di tempo. Risultato: avremo 4 derivati, con 4 nozionali ed un solo capannone, ma in questo processo non c'è nulla di speculativo e di malvagio. Sebbene i numeri a prima vista potrebbero far intendere altrimenti».

Offline Lapisâ„¢

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Re:L'edicola
« Risposta #55 il: Gennaio 27, 2013, 15:49:12 pm »
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-25/nella-nuova-guerra-valute-103035.shtml?uuid=AbKxN0NH

Nella nuova guerra delle valute il Giappone stampa yen e compra euro. Ecco perché la Germania attacca Tokyo. E se l'euro supera 1,4 dollari....

La nuova battaglia della guerra tra le valute si combatte tra Germania e Giappone. Nelle ultime ore il presidente di Bundesbank, Jens Weidmann, è andato giù duro contro la nuova politica di allentamento monetario varata dalla Banca centrale del Giappone che ha annunciato un obiettivo di inflazione al 2% e ha iniettato sul mercato nuovi yen. Non solo, con questi yen la Banca centrale del Giappone sta comprando euro con l'effetto di rivalutare la moneta unica europea e svalutare la divisa nipponica. Prendendosi di fatto un bel vantaggio: perché chi svaluta di più esporta di più e si conquista terreno nella competizione senza fine voluta dal dogma della crescita a tutti i costi.

In questa guerra chi - come Giappone, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti - può svalutare la propria divisa attraverso la monetizzazione del debito (stampando moneta) è avvantaggiato rispetto a chi - come la Germania e gli altri 16 Paesi dell'area euro che viaggiano in assenza di sovranità monetaria - non può operare manovre così aggressive all'uopo.

C'è pertanto anche questo, il supereuro drogato dalle altre banche centrali che stampano e svalutano, dietro la riduzione dello spread tra BTp e Bund. E c'è anche - a detta di Weidmann - un tentativo da parte del Giappone di rompere un altro dogma oggi prevalente nell'ideologia dei mercati: l'indipendenza delle banche centrali, dato che la nuova azione espansiva della Bank of Japan sarebbe arrivata dopo forti pressione del governo.

«Qui siamo andati molto al di là del solito dibattito sul fatto che certe scelte di politica monetaria siano troppo espansive o restrittive - ha detto Weidmann intervistato dall'agenzia tedesca Dpa -. La manifesta pressione del nuovo governo giapponese ha una nuova qualità».

Secondo il banchiere tedesco «dietro alle richieste per una politica monetaria ancora più aggressiva c'è la minaccia di togliere alla banca centrale la propria autonomia», che è il «presupposto fondamentale» per mantenere la stabilità valutaria.

Le accuse della Gemania vengono rispedite al mittente. «Le critiche sulla manipolazione dei corsi delle valute sono del tutto senza fondamento». Così il ministro delle Finanza del Giappone, Taro Aso.

Prova a spegnere acqua sul fuoco il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi ha rilanciato sull'indipendenza della Bce indicando che il meccanismo di supervisione unica delle banche così come il meccanismo di liquidazione unico a livello della zona euro faranno sì che le banche «siano protette» dall'influenza sovrana.

Ma la Germania non nasconde la preoccupazione perché Draghi può far poco, invece, sull'indipendenza della Banca del Giappone. Non a caso la cancelliera Angela Merkel, dal forum di Davos, ha detto che la decisione politica del governo giapponese di consentire alla sua banca centrale l'acquisto illimitato di bond, è un nuovo problema che va guardato «non senza qualche preoccupazione».

Super-euro
La preoccupazione è legata alla nuova accelerazione dell'euro. Oggi è volato ai massimi degli ultimi 11 mesi sulla sterlina (la moneta unica si è rafforzata fino a 85 pence per la prima volta dal 24 febbraio 2012). L'euro è anche in netto rialzo su dollaro e yen. Contro il biglietto verde, la valuta europea è salita a 1,3438, rivedendo anche in questo caso i livelli più alti da 11 mesi, e nel cross con lo yen segna un rialzo dell'1,1% a quota 122,1.

I fattori di rischio per l'economia tedesca
La Germania, che basa oltre il 50% della sua crescita sulle esportazioni, ha sbilanciato negli ultimi anni la sua economia più sulla domanda esterna che su quella interna. Per questo motivo, ancor più di altri Paesi, vive con tensione la nuova fase della guerra delle valute con l'ingresso a gamba tesa del Giappone.

I presupposti per la crescita della Germania sono legati a doppio filo sia aull'andamento dell'euro che sul costo delle materie prime. Secondo uno studio effettuato da Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca, la locomotiva tedesca sarebbe messa a dura prova se l'euro sforasse 1,4 dollari e se, allo stesso tempo, il prezzo del petrolio fosse stabilmente sopra la soglia dei 95 dollari al barile (il livello sui cui viaggia nelle ultime settimane).

«Abbiamo calcolato i livelli di significatività statistica, attraverso il T-test, del livello di correlazione tra l'indice Dax, da utilizzare come proxi dell'economia tedesca molto ciclica e molto orientata all'export, e, in un primo caso, il cambio euro/dollaro e, in un secondo momento, il prezzo del petrolio. Il risultato è statisticamente rilevante in entrambi i casi - spiega Roghi -. Il livello intorno a 1,40 sembra bloccare la crescita del Dax: quindi possiamo ipotizzare che sia questo il livello di guardia per l'economia tedesca per competere nei mercati internazionali. Quanto al petrolio l'analisi sul prezzo del petrolio indica come il livello di 90-95 dollari al barile sia il limite sostenibile per l'economia teutonica che, similmente alla nostra, deve fare i conti con una bolletta energetica imponente che impatta sulla competitività produttiva».

Ma intanto, mentre Merkel e Weidmann lanciano l'allarme e attaccano il Giappone, gli imprenditori tedeschi non sembrano così preoccupati. Oggi l'indice Ifo - che misura la fiducia delle imprese tedesche - è salito a 104,2 punti a gennaio da 102,4 del mese precedente. Il livello più alto degli ultimi cinque anni. Chi avrà ragione?

twitter.com/vitolops

lupoalberto

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Re:L'edicola
« Risposta #56 il: Gennaio 31, 2013, 13:22:27 pm »

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Re:L'edicola
« Risposta #57 il: Febbraio 02, 2013, 10:08:35 am »
http://www.santalmassiaschienadritta.it/2013/02/ecco-una-potenziale-bomba.html

Ecco una potenziale bomba

Alcune decine di persone sono indagate, a vario titolo, per usura e truffa dalla Procura di Trani nelle indagini, avviate nei mesi scorsi, sui derivati emessi da cinque banche italiane: Mps, Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem. Si allunga così la lista delle banche finite sotto la lente di ingrandimento della procura di Trani. L’indagine sarebbe finora a carico di funzionari e dirigenti bancari che hanno proposto e fatto firmare ad imprenditori ed investitori del nord barese, territori su cui ha competenza ad indagare la magistratura tranese, titoli spazzatura che avrebbero prodotto ingenti perdite ai sottoscrittori. Nell’ambito di questa indagine i pm inquirenti, Michele Ruggero e Antonio Savasta, hanno in corso accertamenti per risalire agli ispettori di Consob e Bankitalia che avevano il compito di controllare la genuinità dei derivati offerti dalle banche ai risparmiatori.

LE INCHIESTE – Dopo Siena e Roma arriva quindi anche in Puglia l’inchiesta sui derivati e la procura di Trani sta concentrando l’attenzione sull’operato della Vigilanza di Banca d’Italia. Le indagini in corso mirano proprio ad identificare gli ispettori dei due organismi di controllo (Consob e Bankitalia) nei confronti dei quali potrebbe essere ipotizzato il reato di omesso controllo. Nel mirino degli investigatori l’attività di controllo di palazzo Koch, che avrebbe omesso di sanzionare le condotte» di Mps e Banco di Napoli «in danno della clientela» per l’emissione di contratti «interest rate swap». Già lo scorso mese, a seguito di indagini delegate dalla Procura presso il Tribunale di Trani nei confronti del Banco di Napoli spa (gruppo Intesa san Paolo) e della banca Monte dei Paschi di Siena, si è proceduto al sequestro preventivo di contratti «interest rate swaps» per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa sei milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.

IL SEQUESTRO – Intanto, la Guardia di Finanza di Molfetta ha eseguito, presso la filiale di Corato, in provincia di Bari, il sequestro preventivo di 358.157,83 euro, a seguito della denuncia sporta dal titolare di un’impresa, che si era vista addebitare la somma complessiva di circa 415 mila euro causati dalle perdite subite dopo la sottoscrizione di un contratto derivato del tipo su un valore nazionale di circa 4,5mln euro proposto dalla banca a copertura di un finanziamento richiesto dalla società, in realtà mai concesso. Oltre agli addebiti, la società ha subito anche la segnalazione a sofferenza della somma di euro 415.000,00 alla centrale rischi della banca d’italia, provocando, in questo modo, l’odierna difficoltà nell’accesso al credito da parte dell’impresa.

IL VERTICE – I magistrati di Trani e di Siena che stanno indagando sui derivati si incontreranno nelle prossime settimane per fare un punto sulle rispettive inchieste. Durante l’incontro sarà esaminata la competenza territoriale ad indagare sui presunti omessi controlli, denunciati dall’Adusbef, di Consob e Bankitalia sui derivati emessi da Mps

lupoalberto

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Re:L'edicola
« Risposta #58 il: Febbraio 03, 2013, 12:52:01 pm »
Berlusconi..propostasciocc:"Nel primo Consiglio dei Ministri risarciremo l'Imu sulla prima casa pagata nel 2012. Dite che non manteniamo le promesse? Guardate il contratto con gli italiani".....infermiereeee
« Ultima modifica: Febbraio 03, 2013, 12:54:10 pm da lupoalberto »

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Re:L'edicola
« Risposta #59 il: Febbraio 03, 2013, 14:04:20 pm »
Speriamo vinca così i miei xbr voleranno